Due scenari incredibilmente diversi, sono quelli prospettati per l’Australia del 2060, un futuro poi neanche così distante al quale, evidentemente, occorre già pensare con azioni da mettere in atto o da programmare nel presente.
“L’Australia è a un bivio”, dicono i ricercatori di CSIRO che, in collaborazione con ventidue organizzazioni leader nei più svariati settori, dal mondo dell’impresa a quello dell’educazione e delle ONG, ha pubblicato l’Australian National Outlook 2019, un rapporto che ha l’ambizione di “dare il via a un dibattito per comprendere dove sta andando l’Australia”, ha detto Ken Henry, presidente dell’istituto di credito NAB che, insieme con CSIRO, è stato il promotore del progetto.
Il bivio di cui parla il rapporto è tra questi due diversi scenari: continuare verso un futuro di grande prosperità per tutti, garantendo costante crescita e, al contempo, sostenibilità dal punto di vista ambientale oppure, seconda e più drammatica opzione, deviare verso un lento declino economico e sociale.
Il Paese che ha registrato uno storico risultato di quasi tre decenni di costante crescita economica, strutturata su basi sociali solide e su stabili istituzioni adesso, dicono i ricercatori del gruppo di lavoro guidato da CSIRO, rischia di “andare alla deriva nel futuro”: nello scenario denominato “Slow Decline”, si prospettano infatti numeri molto sconfortanti sul fronte della crescita economica, degli investimenti e sul campo dell’educazione.
Nello scenario opposto, che il rapporto chiama “Outlook Vision”, i dati evidenziati dalla ricerca indicano come sia nelle corde dell’Australia la possibilità di continuare a registrare importanti risultati di crescita purché, si sottolinea, si affrontino le sfide necessarie a contrastare le forti, e attuali, criticità.
Cinque sono i settori socio-economici su cui impegnarsi per un cambiamento che, a lungo termine, possa permettere alla nazione di vivere un futuro di prosperità: quello industriale, quello urbanistico, il settore energetico, quello del territorio e quello culturale.
Il direttore di CSIRO Futures, James Deverell, che ha guidato e coordinato il progetto, ha parlato di una vera e propria ‘chiamata all’azione’: “Quando analizziamo i necessari cambiamenti che abbiamo individuato - ha specificato Deverell - si notano immediatamente un paio di aspetti in comune. Uno sta nella necessità di porre attenzione alla visione a lungo termine, poiché questo genere di azioni andranno a incidere su più di una generazione e l’altro è il bisogno di avere una forte leadership che possa affrontare in maniera decisa queste scelte”.
A proposito di leadership e di politica, uno dei riferimenti del rapporto sono gli anni ‘80, nel corso dei quali Australia ha conquistato una solida dimensione dal punto di vista della crescita della produttività anche grazie al diffuso consenso sulle politiche di riforma economica.
Nell’Australian National Outlook 2019, a cui CSIRO ha contribuito, tra l’altro, con le proprie peculiarie metodologie di analisi e ricerca, anche grazie alla collaborazione delle altre organizzazioni che vi hanno partecipato, vengono esplorate un’ampia gamma di problematiche, rischi e opportunità per rispondere a una domanda ben precisa, che tra l’altro rappresenta anche una delle riflessioni più urgenti in questa fase di incertezza economica: “Come potranno gli australiani continuare a godere della migliore qualità della vita possibile e, ancora più importante, come si può garantire che le future generazioni potranno accedere ad ancora migliori opportunità?”.
I partecipanti alla redazione del rapporto hanno identificato sei principali sfide che dovranno essere affrontate:
- la crescita dell’Asia che, sempre che l’Australia riesca ad aumentare la propria competitività e a diversificare le proprie esportazioni, può diventare una grande opportunità e tenere alla larga i pericolosi rischi di shock derivati dal mercato internazionale;
- i cambiamenti tecnologici che stanno modificando, con grande rapidità, il mondo dell’industria e, richiedendo competenze professionali di livello sempre più alto, necessitano di un cambio di passo, si legge nel rapporto, nella qualità complessiva dell’offerta educativa;
- i cambiamenti climatici e ambientali rispetto ai quali l’Australia deve farsi trovare pronta, aderendo a quel pacchetto di riforme per puntare verso l’obiettivo ‘zero emissioni’, riducendo l’impatto dell’uomo sul riscaldamento globale. Una delle conclusioni più nette, ma anche quella più polarizzante, è che non vi sia alcun contrasto tra le opportunità di una forte crescita economica e la transizione verso l’energia rinnovabile a emissioni zero, un tema che, da oltre un decennio, è al centro del dibattito politico in Australia.;
- l’aumento demografico e l’invecchiamento della popolazione che stanno mettendo a dura prova le nostre città, le infrastrutture e i servizi pubblici. Secondo il rapporto, sulla base dell’attuale media di crescita, Sydney e Melbourne potrebbero entrambe raggiungere, entro il 2060, una popolazione di 8-9 milioni di abitanti e l’intera nazione arrivare a 41 milioni di abitanti, con il tasso di manodopera che scenderà dal 66% al 60%. Per reagire a questo scenario, sollecitano i ricercatori, è necessario investire in infrastrutture e servizi che possano supportare tale scenario di crescita;
- la fiducia nelle istituzioni, nelle aziende, nelle organizzazioni non governative e nei media che, secondo uno studio dell’Australian National University, è calato dal 42% del 1993 fino al 26% del 2016. Le ragioni del calo della fiducia risiedono in molteplici e complessi fattori, tra cui, suggeriscono alcuni osservatori, la scarsa capacità dei nostri rappresentanti politici di collocarsi su un alto livello di trasparenza e visione a lungo termine, senza false promesse troppo spesso non mantenute;
- la coesione sociale, concetto in continua evoluzione che, tuttavia, resta di essenziale importanza e richiede pianificazione e impegno collettivo a lungo termine, per evitare l’aumentare di disuguaglianze sociali.
Il rapporto non fornisce raccomandazioni politiche specifiche, ma suggerisce le ‘leve’ che il Paese deve utilizzare per ottenere i migliori risultati. Quale sarà la strada che percorreremo, adesso che ci troviamo davanti al bivio, dicono i ricercatori del rapporto Australian National Outlook 2019, dipende dalle scelte che faremo oggi, con progetti di ampio respiro che guardano verso il futuro.