ANCONA - “I dipendenti erano in lacrime”, racconta Valerio Monti, dipendente di Giano Srl e segretario Uilcom, in riferimento alla produzione dell’ultima bobina di carta da fotocopie per ufficio da parte della storica macchina continua F3, la più grande del Gruppo Fedrigoni, che si trova all’interno dello stabilimento di Vetralla a Fabriano (Ancona).
Da martedì 10 dicembre, alle 8.07, la F3 è stata spenta.
Questo perché l’accordo trovato nell’ambito della vertenza Fedrigoni prevede che la Giano Srl, società attiva nel ramo della produzione di carta per ufficio, venga definitivamente dismessa.
I 174 dipendenti dei siti di Vetralla e Fabriano saranno posti in cassa integrazione straordinaria per un anno e, in questo lasso di tempo, l’azienda gli proporrà vari ricollocamenti.
Parliamo di trentuno posizioni legate ai Servizi nello stabilimento di Fabriano, quarantotto al business sicurezza sempre nello stesso impianto, dieci al business Fabriano Colore e simili nel sito di Rocchetta e sedici posizioni vacanti negli altri stabilimenti marchigiani, suscettibili di incremento per via dei prepensionamenti nel corso del 2025, fino ad arrivare complessivamente ad una ventina.
A tutto ciò, si aggiungono 55 posizioni disponibili negli stabilimenti del Nord Italia (Trentino, Friuli e Veneto), accompagnate da facilitazioni e benefit consistenti ed estesi a 2 anni.
Naturalmente chi cambierà mansione potrà fruire di adeguate attività di formazione e riqualificazione, realizzate anche grazie a finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche.
Resta il fatto che la macchina F3, attiva dal 1976 e che non si era mai fermata nel corso di questo mezzo secolo, è stata spenta.
“Fabriano non produce più carta per fotocopie, il famoso Fabriano copy 2 non sarà più disponibile”, conferma Monti, secondo cui “si è chiuso l’ennesimo capitolo drammatico di un’eccellenza italiana”.
Il dipendente racconta che, per 50 anni, grazie alla F3, tantissime famiglie fabrianesi hanno potuto avere un reddito, e per questo la proposta dell’azienda è che l’ultima bobina sia conservata all’interno del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano.