CITTÀ DEL MESSICO - Le autorità messicane hanno annunciato l’abbattimento di un individuo noto come “El Cachorro”, presunto leader di una fazione del cartello di Sinaloa.  

L’operazione, condotta dalle forze armate messicane, rappresenta un ulteriore colpo alla struttura del cartello, già indebolita da precedenti arresti e conflitti interni.  

Negli ultimi mesi, il cartello di Sinaloa ha affrontato una crescente instabilità, a seguito della cattura di figure chiave come Ismael “El Mayo” Zambada e Joaquín Guzmán López, figlio di “El Chapo” Guzmán.  

Questi eventi hanno scatenato una lotta interna tra diverse fazioni del cartello, portando a un aumento significativo della violenza nello stato di Sinaloa. Secondo dati ufficiali, tra settembre e novembre 2024, si sono registrati oltre 500 omicidi dolosi nella regione, con un picco di 188 casi solo nel mese di ottobre.   

L’abbattimento di “El Cachorro” si inserisce in una serie di operazioni mirate a smantellare le strutture operative del cartello.  

In un’azione precedente, le forze armate hanno catturato Edwin Antonio Rubio López, alias “El Max”, presunto capo di una cellula armata associata al cartello del Pacifico. Durante quell’operazione, almeno 19 persone sono rimaste uccise in scontri a fuoco con l’esercito. 

Questa volta le autorità messicane hanno comunicato che tre membri delle forze di polizia sono rimasti feriti e due degli aggressori sono stati uccisi, incluso “El Cachorro”. 

La crescente violenza ha avuto ripercussioni significative sull’economia locale. A Culiacán, capitale dello stato di Sinaloa, si stima che siano stati persi circa 30.000 posti di lavoro, quasi un terzo dei lavoratori registrati nel sistema di sicurezza sociale.  

Le autorità messicane continuano a intensificare gli sforzi per ristabilire la sicurezza nella regione, affrontando non solo le sfide poste dal cartello di Sinaloa, ma anche la crescente influenza di altri gruppi criminali come il Cartello Jalisco, Nueva Generación e la Familia Michoacana.