CANBERRA - Ieri, l’Operatore del Mercato Energetico Australiano (AEMO) ha rivelato ad una Commissione senatoriale che non vi è alcuna garanzia di una futura riduzione dei prezzi.
Il CEO di AEMO, Daniel Westerman, ha prodotto l’ammissione mercoledì, rispondendo alle domande della Commissione.
Il senatore dei Nazionali, Matt Canavan, aveva chiesto a Westerman: “Lei sta dicendo che non può garantire che le attuali politiche del governo garantiranno prezzi dell’energia più bassi?”, Westerman aveva risposto: “Non posso garantirlo, no”.
Queste dichiarazioni sono contrasto con l’impegno elettorale del primo ministro Anthony Albanese, che aveva promesso un calo dei prezzi dell’energia di 275 dollari entro il 2025. Inoltre, il governo aveva sostenuto che la sua ampia ristrutturazione della rete energetica australiana avrebbe portato a una riduzione delle bollette.
Canavan, ospite di SkyNews, ha affermato che la rivelazione ha fatto evaporare la promessa di Albanese. “Beh, ecco che se ne va la promessa del primo ministro. Prima delle ultime elezioni, ha promesso quasi 100 volte che i suoi piani avrebbero abbassato le bollette dell’energia di 275 dollari”.
Canavan ha anche accusato Westerman di aver “ingannato il pubblico australiano” facendogli credere che l’ossessione del governo per le rinnovabili fosse l’opzione più economica.
“Le bollette sono aumentate di oltre 500 dollari in media, e per molte famiglie numerose di oltre 1.000 dollari”.
Inoltre, Canavan ha respinto la tesi secondo la quale l’energia rinnovabile sia la più economica, sostenendo che il modello dell’AEMO non dimostra che l’obiettivo dello 82% di rinnovabili entro il 2050 sia la soluzione meno costosa rispetto all’investimento in centrali a carbone.
Il leader dei Nazionali, David Littleproud, ha dichiarato che l’audizione al Senato ha fatto cadere la maschera del governo, per poi lanciare nei confronti dell’esecutivo l’accusa di non star affrontando le sfide strutturali del settore energetico australiano.
“Non ci si può fidare di Anthony Albanese, e lui e Chris Bowen devono affrontare la realtà della crisi energetica”.