BUENOS AIRES - Una serata di cinema e riflessione sociale. La organizza il Circolo Italiano, lunedì 12 maggio 2025 alle ore 18, con la proiezione del film Il Pozzo (El Pozo), diretto da Rodolfo Carnevale.
L’opera, ispirata a una storia vera, è stata la prima in Argentina (risale al 2012) a trattare il tema dell’autismo attraverso il punto di vista di una protagonista femminile: Pilar, una giovane donna di 26 anni con autismo e disabilità intellettiva.
L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria via email (secretaria@circuloitaliano.com.ar), e i posti sono limitati.
A interpretare la protagonista è l’attrice italo-argentina Ana Fontán, artista di lunga carriera nel teatro, nella musica e nel cinema, che ha ricevuto numerosi premi internazionali proprio per questo ruolo, tra cui il riconoscimento come Miglior Attrice al Golden Door International Film Festival e al New York International Film Festival.
L’interpretazione del personaggio di Pilar ha rappresentato una vera e propria svolta nella carriera di Ana Fontán, non solo per la complessità del personaggio, ma anche per il valore sociale e umano che il ruolo comportava.
L’attrice ha spiegato quanto sia stato impegnativo passare da un linguaggio espressivo ampio, come quello del teatro musicale da cui proveniva, a un’interpretazione cinematografica intima e contenuta, dove ogni minimo gesto davanti alla telecamera può avere grande peso.
“Quando mi hanno chiamata per il casting, pensavo che non ce l’avrei fatta – ha ricordato –. Era un ruolo molto lontano da me e all’epoca si parlava pochissimo di autismo nella società. Ha segnato un prima e un dopo nella mia carriera: un personaggio profondamente diverso da tutti quelli che avevo interpretato in oltre un decennio di lavoro.”
Ha raccontato che, pur avendo già interpretato ruoli molto impegnativi, questo era diverso: non conosceva nulla dell’autismo e sentiva una grande responsabilità nel rappresentarlo con autenticità e rispetto.
Per prepararsi, ha studiato a fondo il tema, ha osservato comportamenti, modalità comunicative, incorporando nella sua recitazione diverse forme di manifestazione dell’autismo, per poi selezionare quelle più adatte al personaggio.
L’attrice e cantante Ana Fontán.
Pilar non è una replica della persona reale su cui si basa la storia: è una costruzione cinematografica, creata con attenzione per non risultare eccessiva o caricaturale e per rappresentare con delicatezza e verità una condizione tanto complessa quanto poco conosciuta.
Uno dei momenti più intensi della sua preparazione è stato l’incontro, in un centro di salute specializzato, con una ragazza che si trovava in una stanza imbottita, progettata per evitare che si facesse del male durante crisi violente.
Lì, rannicchiata in un angolo con un terapista, la giovane le ha trasmesso un’impressione fortissima. “Quando l’ho vista – ha raccontato Fontán – ho capito: questo è quello che sto cercando di raccontare. È stato molto forte capire che quel mondo che stavo provando a comprendere esisteva davvero.”
L’attrice ha inoltre evidenziato quanto sia raro trovare nel cinema una rappresentazione dell’autismo al femminile, in particolare nelle forme a basso funzionamento. “Di solito i ruoli sull’autismo sono maschili. Questo film è il primo a raccontare una donna con queste caratteristiche, ed è stato un grande onore poter dare visibilità a una realtà così poco rappresentata.”
Nonostante le difficoltà iniziali nel trovare spazi distributivi, il film ha avuto una risposta commerciale sorprendentemente positiva e ha ricevuto un’accoglienza calorosa soprattutto da parte delle famiglie di persone con autismo. In molti hanno apprezzato che il film ne raccontasse una forma più complessa, distante da quella più “leggera” e spesso romanzata che si vede solitamente sul grande schermo.
Fontán ha sottolineato che un film non può rappresentare tutte le sfumature dello spettro autistico, ma può raccontare una storia vera, portando luce e comprensione su una delle tante realtà esistenti.
Alla proiezione seguirà, alle 20:30, la tradizionale Cena del Lunedì del Circolo Italiano, che in questa occasione ospiterà un dialogo tra Ana Fontán e la dottoressa Alexia Rattazzi, psichiatra infantile e fondatrice dell’organizzazione Panaacea, dedicata al supporto delle persone nello spettro autistico.
Le due relatrici discuteranno sul tema “Il cinema come ponte per parlare di autismo nella salute”, offrendo uno spazio di riflessione.