Le due nazioni sono arrivate alla conclusione che una formula doveva essere trovata quale soluzione alle potenziali minacce di innalzamento dei livelli dell’oceano che potrebbe sommergere la nazione del Pacifico.

Tuvalu, composto da una serie di tre isolotti e 6 atolli principali, che ospita poco più di 11mila persone, è uno dei paesi con la superficie ai livelli più bassi del pianeta e, come tale, una delle nazioni maggiormente a rischio per l’innalzamento del livello del mare causato dal cambiamento climatico.

In una conferenza stampa tenuta questo pomeriggio alle Cook Islands, dove è in pieno svolgimento il Pacific Islands Forum, affiancato da Natano il primo ministro Anthony Albanese ha affermato che 280 persone provenienti da Tuvalu potranno emigrare in Australia ogni anno tramite uno speciale percorso di mobilità concordato tra le due nazioni.

Albanese ha descritto il trattato “il primo nel suo genere” e come l’accordo più importante mai concluso tra l’Australia e una nazione insulare del Pacifico.

L’accordo prevede inoltre un impegno di 16,9 milioni di dollari da parte dell’Australia volto ad espandere del 6% la massa continentale dell’isola principale di Tuvalu per contribuire a resistere all’innalzamento del livello del mare.