CANBERRA - Il numero degli incidenti legati all’impossibilità di raggiungere il Triple Zero potrebbe essere più grave del previsto. TPG Telecom ha infatti rivelato l’esistenza di un secondo caso potenzialmente collegato a un guasto che ha impedito a un cliente di chiamare il servizio d’emergenza 000 tramite un telefono Samsung con software obsoleto.
Il CEO di TPG, Iñaki Berroeta, ha riferito al Senato che l’episodio risale al 24 settembre a Wentworth Falls, nelle Blue Mountains del New South Wales, ed è emerso soltanto ieri, dopo una comunicazione da parte di Telstra. “Sappiamo che il cliente ha tentato di chiamare il Triple Zero e la chiamata non è andata a buon fine perché il dispositivo non era compatibile con il servizio d’emergenza su 4G - ha spiegato -. Cinque minuti dopo, lo stesso telefono è riuscito a raggiungere i soccorsi tramite un mezzo alternativo”.
Secondo Berroeta, l’alternativa utilizzata sarebbe stato il National Relay Service, un numero 1800. Solo in seguito TPG è stata informata che l’episodio potrebbe essere collegato al decesso di una persona. Il caso si aggiunge al decesso confermato a Sydney il 13 novembre, quando un cliente TPG non riuscì a effettuare una chiamata d’emergenza perché il suo Samsung operava con software non aggiornato.
Il problema riguarda un elenco di 71 dispositivi Samsung che, secondo le informazioni emerse a ottobre, potrebbero fallire nel collegarsi con il Triple Zero su determinate reti mobili. Undici necessitano di una sostituzione completa, mentre 60 richiedono un aggiornamento software urgente. TPG ha dichiarato di aver contattato i clienti interessati, sollecitando l’aggiornamento immediato o la sostituzione del telefono.
Il caso ha riacceso le critiche nei confronti del settore, già sotto pressione dopo il blackout Optus di settembre, collegato anch’esso a ritardi o impossibilità di mettersi in contatto con i servizi d’emergenza. Al Senato sono attesi anche dirigenti di Telstra, Nokia, Ericsson e Samsung, oltre a rappresentanti dei consumatori.
Il ministro ombra per le Comunicazioni Melissa McIntosh ha definito la situazione un “rischio per la sicurezza pubblica”, invitando chi possiede i modelli coinvolti ad agire senza indugio. “Aggiornare il software o sostituire il dispositivo può letteralmente fare la differenza tra la vita e la morte”, ha dichiarato.
L’inchiesta parlamentare procederà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di chiarire responsabilità e introdurre misure correttive in un settore considerato essenziale per la sicurezza nazionale.