Verrà presentato in giornata un piano nazionale pensato per imporre un limite di età alla quale un minore può accedere ai social media, piano motivato dai timori che i social stiano arrecando danno alla salute mentale dei giovanissimi.
Ieri sera Anthony Albanese ne aveva fatto una breve anticipazione su X, dichiarando che il suo governo legifererà “un’età minima per i social media per garantire la sicurezza dei minori” prima della fine del mandato.
“I genitori mi dicono che sono preoccupati sull’età che dovrebbero avere i loro figli per accedere ai social media. Introdurremo un provvedimento in questa legislatura del Parlamento per imporre un’età minima per i social media e altre piattaforme digitali”, si legge nel suo post.
Non mancano le obiezioni su una proibizione di questo tipo, dato che nessun altro paese ha avuto successo nei casi in cui il blocco di determinati contenuti è stato contestato per vie legali.
Questa mattina Albanese ha sottolineato che il processo mirerà a “fare le cose nel modo giusto”, avendo, però, ammesso che i bambini sono “intelligenti” con la tecnologia e potrebbero trovare il modo di aggirare le barriere poste.
“Se fosse stato facile l’avrebbero fatto in tutto il mondo”, ha detto Albanese ospite di Sunrise.
“Ma solo perché qualcosa è difficile non significa che non ci si debba provare e noi vogliamo lavorare con i genitori, lavorare con le aziende, lavorare con i governi statali e territoriali per assicurarci di agire in questo settore.”
Gli esperti hanno lasciato intendere che il riconoscimento facciale potrebbe essere una tecnologia efficace per impedire ai minori di accedere a piattaforme come TikTok, Instagram e Snapchat.
Albanese ha detto che saranno condotti esperimenti con “una serie di tecnologie”, e contemporaneamente verranno chiamati in causa i giganti dei social media a cui verrà richiesto un coinvolgimento.
“Le società di social media hanno una responsabilità sociale e stiamo assistendo all’aumento dei problemi di salute mentale tra i giovani.”
Pochi minuti più tardi, trasferitosi al Today Show, il primo ministro ha ribadito la determinazione del governo ad esercitare pressioni sui social.
L’annuncio del governo federale segue a ruota quello simile fatto dalla premier del Victoria Jacinta Allan.
La scorsa settimana il governo del South Australia aveva reso nota la propria posizione favorevole al divieto di accesso sulla base di diversi studi, che attesterebbero che un eccessivo uso dei social media può dimostrarsi nocivo.
“La proliferazione dei social media non porta con se solo la preoccupazione riguardo all’accesso a certi contenuti non salutari, ma l’uso stesso in forma eccessiva e` connesso con i disturbi mentali”, aveva detto il premier Peter Malinauskas.
Albanese non ha specificato a quale età i minori potrebbero iniziare ad accedere ai social media.