TEL AVIV - Un edificio multipiano è stato centrato nella zona di Jnah, riferiscono fonti della sicurezza libanese.

Da parte loro, le Forze della Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato di aver preso di mira la capitale libanese con un “attacco di precisione”.

Quasi contemporaneamente, l’Iran aveva lanciato centinaia di missili verso Israele in quella che è stata definita una risposta all’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e di altri comandanti del gruppo, una escalation che avvicina la regione ad un conflitto più ampio.

Gli inviati della televisione americana CNN, presenti sul terreno in diverse località, inclusa Tel Aviv, hanno osservato i missili scendere mentre le sirene risuonavano in tutto il paese.

10 milioni di israeliani hanno trovato rifugio nei bunker sotterranei.

Secondo il ministero della Difesa, almeno una persona è stata uccisa e diverse sono rimaste ferite durante l'attacco.

Parlando poche ore dopo il bombardamento missilistico, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto: “L'Iran ha commesso un grosso errore stasera, e ne pagherà le conseguenze. Il regime iraniano non comprende la nostra determinazione a difenderci e la nostra determinazione a reagire contro i nostri nemici”.

Le IDF hanno stimato che l'Iran abbia lanciato 180 missili contro il paese, affermando di averne intercettati molti, mentre alcuni hanno raggiunto gli obiettivi in Israele e nella Cisgiordania occupata.

L’attacco iraniano, che si è concluso in tempi relativamente brevi, ha ulteriormente alzato la posta in un momento già estremamente teso.

Da tempo i leader di tutto il mondo avvertono che il conflitto tra Israele e Hamas a Gaza e quello con Hezbollah in Libano potrebbe sfociare in una guerra regionale più ampia.

Ora tutti gli occhi sono puntati su una ipotetica risposta di Israele.

In proposito, Teheran ha provveduto ad ammonire Gerusalemme, dichiarando che l'attacco missilistico di ieri sera va inteso come misurato e che ogni operazione di ulteriore rappresaglia da parte dell'IDF riceverà “una reazione mille volte più cruenta”.