ROMA - È partita ad Assago la tradizionale kermesse di partito Atreju 2025 organizzata da Fratelli d’Italia, che si concluderà domenica 14 con l’intervento della premier Giorgia Meloni. L’evento, caratterizzato dal colore blu dominante e dal mantra “Italia, sei diventata forte”, ha subito messo in mostra i temi forti del partito, tra leader di spicco e installazioni provocatorie.
Il taglio del nastro ha visto in prima fila la responsabile della segreteria politica, Arianna Meloni, e ha registrato la presenza istituzionale del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il messaggio lanciato dal palco e dagli striscioni è chiaro: “eravamo in pochi a credere in un’Italia forte. Ora siamo la maggioranza” e “siamo nati per stravolgere i pronostici”.
Grande convitato di pietra alla manifestazione è stata la Segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha declinato l’invito per il mancato faccia a faccia con la Premier, dopo che era stato aggiunto anche il leader M5s Giuseppe Conte.
Arianna Meloni ha definito la scelta di Schlein e Conte come “un’occasione persa”: “Se i leader dell’opposizione non riescono a confrontarsi tra loro e presentarsi come una coalizione neanche dentro una manifestazione come Atreju, figuriamoci quando si presentano agli elettori”, ha osservato.
L’assenza è stata oggetto di ironia leggera da parte della Radio di Atreju, che ha inaugurato le trasmissioni con il cartello: “Elly? Chi l’ha vista”.
Ciò che ha catturato l’attenzione dei cronisti, tuttavia, è stata l’installazione del “bullometro” delle “parole d’odio della sinistra”, posizionato subito all’ingresso. Il cartello assegna voti in “originalità” e “livore” a dichiarazioni controverse di esponenti politici e giornalisti.
Maria Elena Boschi è stata classificata con un 10 in livore (“c’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le donne”). Maurizio Landini ha ricevuto un 10 in livore per la frase “Giorgia Meloni è una cortigiana”, definita “spiacevole e volgare”.
Ma un 10 in livore se lo guadagna anche Piergiorgio Odifreddi (“sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa”), a cui viene dato un 2 per originalità.
Non mancano l’inviata italiana per l’Onu, Francesca Albanese, con il suo “condanno l’assalto a La Stampa ma sia un monito per i giornalisti”, che per il “bullometro” ha “le sembianze di una minaccia” e si becca un 2 in originalità e 3 in livore.
In forte contrasto con le schermaglie del “bullometro”, un’altra installazione ha catturato l’attenzione, elevando il dibattito a questioni di principio: il Pantheon ideale della destra italiana.
La filosofia alla base di questo spazio è chiara: la destra non intende contrapporre una propria egemonia culturale a quella della sinistra, ma piuttosto celebrare il “coraggio, l’eroismo e la libertà” attraverso figure che hanno lasciato un segno indelebile.
Il “Pantheon” ha così indicato i suoi “condottieri ideali”, ciascuno incarnando un’egemonia specifica che trascende la politica contingente. Tra i nomi proposti spiccavano Guglielmo Marconi per l’egemonia della Tecnica, Gabriele D’Annunzio per la Poesia ed Ettore Majorana per la Scoperta. Un quadro variegato che includeva anche Simone Weil come simbolo delle Radici, Charlie Kirk per le Idee, e sorprendentemente, anche Pier Paolo Pasolini per la Tradizione.
Al di là delle dinamiche politiche nazionali, il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha colto l’occasione per dare un annuncio di potenziale sollievo economico per i cittadini della Capitale. Gualtieri ha rivelato che è stato presentato un emendamento cruciale, sottoscritto dai parlamentari romani “di tutti i partiti”, per consentire la chiusura del vecchio debito della stagione commissariale di Roma Capitale (risalente all’amministrazione Alemanno, prima del 2008).
“Questa volta siamo stati uniti,” ha affermato il Sindaco, lodando la capacità dei rappresentanti del territorio di cooperare “senza guardare al colore politico” su una questione così importante. Gualtieri ha spiegato che la chiusura del debito, che oggi impone ai romani di pagare lo 0.4% di Irpef in più, consentirà, una volta fatto i conti, di “abbassare l’Irpef ai romani”.