Avondale travolgente a Canberra: Fornaroli e Cuba firmano il 4-1 che vale la vetta del girone
CANBERRA CROATIA 1
AVONDALE FC 4
Un’altra prestazione da incorniciare per l’Avondale FC, che a Canberra ha messo in scena una prova di forza impressionante, superando la squadra di casa 4-1 e confermando la propria imbattibilità nell’Australian Championship.
Gli ospiti hanno preso in mano il match già dopo mezz’ora, grazie al solito Bruno Fornaroli, freddo e preciso nel portare in vantaggio i suoi con un destro potente all’angolino. Pochi minuti dopo, Luka Tevere ha raddoppiato con una splendida girata di prima intenzione, chiudendo un primo tempo giocato con autorità e qualità.
Nella ripresa, il copione non cambia: bastano sei minuti all’Avondale per calare il tris, con Cian Cuba bravo a capitalizzare un assist dalla destra con un tocco di precisione. Lo stesso Cuba, poco dopo, firma la doppietta personale, sfruttando al meglio un passaggio generoso di Fornaroli e ribadendo in rete dopo una prima respinta del portiere.
«È stato bello tornare al gol», ha dichiarato Cuba a fine partita. «Bruno avrebbe potuto tirare, ma ha preferito servirmi. È uno che pensa alla squadra, non a sé stesso, e questo fa la differenza.»
Il 4-0 ha permesso all’Avondale di gestire i ritmi, anche se un eurogol nel finale di Keegan Vucetic ha fissato il risultato sul 4-1. «È stata una rete spettacolare — ha ammesso Cuba — ma ci siamo un pò rilassati e non deve più accadere.»
Con questo successo, l’Avondale resta nelle prime due posizioni del Gruppo C, a un passo dalla qualificazione al turno successivo. «Sappiamo che ci basta un’altra vittoria per passare — ha spiegato Cuba — ma non vogliamo montarci la testa. Il nostro gruppo è tosto, ogni partita è una battaglia.»
Dopo tre settimane in trasferta, l’Avondale tornerà a giocare in casa contro NWS Spirit e Preston Lions, due appuntamenti decisivi che Cuba e compagni vogliono sfruttare anche grazie al sostegno dei tifosi. «Non abbiamo tanti fan, ma sono i più rumorosi. Questa competizione sta mostrando quanto sia forte il calcio dei campionati statali e quanto talento ci sia fuori dall’A-League.»
Un messaggio chiaro, quello dell’Avondale: il sogno continua, e la vetta del girone è solo una tappa di un percorso sempre più entusiasmante.
RAYMOND LAWRENCE
L’APIA salva il risultato nel finale: 1-1 contro i MetroStars
APIA 1
METROSTARS 1
Un pareggio in extremis ha mantenuto viva la corsa dell’APIA nel Gruppo D del Campionato Australiano.
Al Leichhardt Oval, i campioni del New South Wales hanno evitato la sconfitta grazie a un colpo di testa di Dredon Kelly nel recupero, chiudendo sull’1-1 contro i Metro Stars al termine di una gara intensa e combattuta.
L’avvio è stato di marca granata: al 14’, Segreto ha sprecato una grande occasione su assist di Ortiz, calciando a lato da posizione favorevole.
Gli ospiti, invece, hanno saputo capitalizzare meglio le proprie opportunità: al 34’ Christian Sotira ha intercettato un passaggio granata errato a centrocampo e, dopo una rapida incursione, ha servito Michael Cittadini che, tutto solo davanti al portiere, ha insaccato per l’1-0.
Difesa granata disattenta in questa occasione.
Scossa dallo svantaggio, l’APIA ha reagito con determinazione nella ripresa.
Al 64’ Symons ha pennellato un corner preciso per Kelly, il cui colpo di testa è terminato di poco sopra la traversa. Poco dopo, Farinella ha sfiorato ancora il pareggio, ma la sua incornata è uscita a lato di un soffio.
I MetroStars, ben organizzati e rapidi nelle ripartenze, hanno avuto l’occasione per chiudere il match all’82’, ancora con Cittadini, tra i migliori in campo, che ha colpito il palo con una conclusione dal limite.
Quando ormai sembrava tutto deciso, l’APIA ha trovato la zampata decisiva in pieno recupero: al 93’, il calcio d’angolo a rientrare di Domenico Costanzo ha trovato sul secondo palo Dredon Kelly, che di testa ha saltato piu’ alto di tutti e ha firmato il pareggio e il suo secondo gol in questa competizione.
Il risultato finale, 1-1, lascia l’APIA al secondo posto del gruppo D, con tre punti di vantaggio sugli stessi MetroStars e con il biglietto per i quarti di finale ancora saldo nelle proprie mani.
Una partita ricca di tensione e colpi di scena, in cui l’APIA ha dimostrato carattere e capacità di reazione, mentre i Metro Stars possono recriminare per le occasioni mancate che avrebbero potuto consegnare loro una vittoria di prestigio.
ANTONIO MAZZA
Marconi e Heidelberg si dividono la posta: 1-1 sotto il temporale
MARCONI 1
HEIDELBERG UTD 1
Al Marconi Stadium venerdì sera èandata in scena una sfida intensa e combattuta. Marconi Stallions e Heidelberg United hanno chiuso sull’1-1 la prima partita in programma del quarto turno del campionato australiano, dividendosi la posta dopo novanta minuti di grande agonismo.
Per gli ospiti si è trattato del primop pareggio dopo tre vittorie consecutive, un risultato che ha mantenuto comunque la squadra ai vertici del Gruppo B.
L’incontro è iniziato alle 20.25 invece che alle 19.30 a causa di un violento temporale con lampi, tuoni e molta pioggia che si era abbattuto su Bosley Park e dintorni, temporale che ha tenuto lontani molti spettatori. I paganti comunque sono stati 2225.
Prima del fischio d’inizio dell’incontro il presidente del Marconi Club Morris Licata e il Soccer Chairman Roberto Carniato hanno consegnato a numerose vecchie glorie del passato una maglia ricordo:erano presenti Matt Bingley, Buddy Farah, Chad Gibson, Tony Henderson, Darren Iocca, Peter Katholos, Rene Licata, Darren McDonald, Peter Raskopolous, Joe Rizzotto, Ufuk Talay e Robbie Wheatley.
Il Marconi partiva con decisione, pressando alto e provando subito a imporre ritmo e fisicità al “The Palace”. Con il passare dei minuti, però, l’Heidelberg prendeva campo e costruiva le prime occasioni importanti: la più pericolosa arrivava con Bul Juach, il cui tiro di prima intenzione trovava la pronta risposta del portiere James Hilton.
Gli Stallions non restavano a guardare e al 10’ si favevano vivi con Damian Tsekenis, che calciava alto da posizione defilata.
Lo stesso attaccante si rendeva protagonista di un’altra grande chance poco prima dell’intervallo, costringendo Yaren Sozer a un intervento decisivo dopo una fuga solitaria verso la porta.
La partita restava bloccata sullo 0-0 all’intervallo, ma nella ripresa le emozioni non mancavano.
Al 65’ il Marconi sbloccava il risultato sugli sviluppi di un calcio d’angolo: la conclusione al volo di Anton Mlinaric veniva respinta da Sozer, ma sulla ribattuta Harry van der Saag era il più lesto di tutti a insaccare di testa, portando in vantaggio i padroni di casa.
La reazione dell’Heidelberg era immediata. Sei minuti più tardi, una rapida manovra sulla corsia sinistra liberava Marcus Humbert, che con un preciso tiro di prima intenzione batteva Hilton e firmava l’1-1.
Nonostante il forcing finale di entrambe le squadre, il punteggio non cambiava più. Un pareggio che ha riflettuto l’equilibrio e la qualità di una gara giocata a ritmi alti e con grande intensità.
Non molto brillante è stato l’operato del direttore di gara, fischiatissimo dagli spettatiori per decisioni quasi sempre a favore della compagine di Melbourne. Il Marconi ha avuto alcune clamorose occasioni per raddoppiare, ma non le ha sfruttate.
L’Heidelberg era arrivato al Marconi Stadium con l’obiettivo di non perdere e c’è riuscito e ha così blindato la qualificazione al prossimo turno.
MAURIZIO PAGNIN