PARIGI – “Bayrou ha messo lo Stato in cassa integrazione. Sfiducia! Sfiducia!”: Jean-Luc Mélenchon tuona sui social alla fine della seduta dell’Assemblée Nationale sulla manovra finanziaria. In Aula, il primo ministro François Bayrou ha messo la fiducia sulla manovra finanziaria non una volta, ma due: la prima sul bilancio dello Stato; la seconda, su quello della Sécurité Sociale, il welfare francese.

Proprio questo secondo ostacolo costò caro al predecessore di Bayrou, Michel Barnier, il cui governo cadde due mesi fa perché i voti sulla mozione di sfiducia dell’estrema destra di Marine Le Pen si unirono a quelli del Nuovo fronte popolare.

Invece, l’annuncio arrivato a pochi minuti dall’inizio della seduta parlamentare - il Partito socialista non avrebbe votato la sfiducia sulla manovra - ha completamente modificato lo scenario: con il Rassemblement National (RN) ancora riservato sul voto, ma con tendenza a non far cadere Bayrou, le due mozioni di sfiducia presentate da La France Insoumise (LFI) resteranno un gesto dimostrativo. Al punto che Mélenchon, furioso con i socialisti, ha annunciato sul suo blog: “Oggi il Nuovo fronte popolare ha perso un partito”.

A votare infatti la sfiducia di LFI, mercoledì ora francese, resterebbero ecologisti e comunisti. Più, qualche dissidente socialista (nella situazione simile, in occasione del discorso di politica programmatica di Bayrou, furono otto a disobbedire). “Nessun Paese può sopravvivere senza una legge di bilancio e la Francia meno di qualunque altro”, ha detto Bayrou davanti ai deputati spiegando il suo progetto di rigore (vorrebbe ridurre il deficit al 5,4% del Pil nel 2025) ma con diverse concessioni ai socialisti. 

Le nuove risorse arriveranno essenzialmente da tasse sui nuclei familiari con redditi più alti e sui ricavi delle grandi imprese, ma anche da dolorosi tagli a molti ministeri. “Il progetto di manovra finanziaria 2025 resta quello di un bilancio di destra”, ha scritto il PS in un comunicato, precisando di non voler contribuire a far cadere Bayrou per “spirito di responsabilità e nell’interesse del Paese”.

A titolo dimostrativo, gli stessi socialisti - dopo l’approvazione della manovra - presenteranno una mozione di sfiducia propria contro le parole della settimana scorsa di Bayrou, che ha parlato di dipartimenti francesi con “la sensazione di essere sommersi” dall’ondata migratoria.

La mozione non ha “nessuna chance” di raccogliere i voti - determinanti per far cadere il governo - del Rassemblement National. Gli stessi voti del RN, peraltro, non basterebbero mercoledì - anche se si unissero a quelli del Nuovo fronte popolare di sinistra, come fu per Barnier - a far dimettere Bayrou. 

Il salvagente socialista dovrebbe, a meno di sorprese sempre possibili in questo clima di altissima tensione, riuscire a salvare per il momento il premier centrista.