ROMA - “Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave, pur rimanendo convinto della mia innocenza”: è quanto ha dichiarato il cardinale Angelo Becciu.
Il porporato sardo era finito al centro dello scandalo sulla vendita di un palazzo di lusso a Londra. Il Tribunale vaticano lo ha condannato a cinque anni e 6 mesi di reclusione, interdizione perpetua dei pubblici uffici e 8.000 euro di multa al termine del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato che ruota intorno alla compravendita del Palazzo di Londra. Becciu è stato ritenuto colpevole di tre capi di imputazione, due per peculatone uno per truffa.
“Servirà un Papa buono, che sia profondamente credente, dotato di attitudine nelle questioni di governo, capace di affrontare una fase internazionale delicatissima e molto pericolosa. E servirà un Papa caritatevole. Caritatevole anche nella gestione della Chiesa”, ha sottolineato il cardinale Camillo Ruini, in un colloquio con il Corriere della Sera, a pochi giorni dall’inizio del Conclave.
“Può venire da qualunque parte del mondo. Di solito gli italiani hanno il vantaggio di essere meno condizionati dalle loro origini. Sono più universalisti – osserva –. Ciò non vuol dire che gli altri non sarebbero in grado di rispondere meglio alle necessità della Chiesa. Questo è il criterio ultimo”.
Per Ruini, 94 anni, bisognerebbe restituire la Chiesa ai cattolici, mantenendo però l’apertura a tutti: “I funerali hanno dato l’impressione che si sia risolto il problema principale del pontificato, quello cioè della divisione della Chiesa, che in qualche modo coinvolgeva lo stesso Bergoglio. Purtroppo la divisione è rimasta, con il paradosso per cui favorevoli a Francesco sono per lo più i laici, mentre contrari sono spesso i credenti”.
Ruini rimarca che Francesco, “con un’intenzione missionaria si era rivolto soprattutto a quanti erano distanti, con modalità che hanno irritato chi per anni si era speso a difendere le posizioni cattoliche. Francesco è sembrato cioè privilegiare i lontani a scapito dei vicini. È un gesto evangelico. Ma come nella parabola del figliol prodigo, l’altro figlio protestò, così oggi c’è chi protesta nella Chiesa”.
Il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni ha dichiarato che “questa mattina si è svolta la sesta Congregazione” dove si sono “susseguiti diversi interventi, circa una ventina. Presenti 183 cardinali, di cui più di 120 elettori”, inoltre “due cardinali elettori non verranno per questioni di salute”. Con le due assenze annunciate di due cardinali al Conclave, che comincerà mercoledì 7 maggio alle 16.30, scende il quorum per l’elezione. I porporati elettori saranno 133 e quindi, al momento, serviranno 88 voti per eleggere il nuovo Papa.