Chalmers ha anche sottolineato la necessità di affrontare la carenza di competenze e quella di ridurre la complessa regolamentazione che attualmente blocca progetti critici di energia rinnovabile in tutto il Paese.
L’Australia ha adottato un obiettivo di riduzione delle emissioni nette pari a zero entro l’anno 2050 facendo conto su un ammontare pari all’82% dell’energia nazionale proveniente da fonti rinnovabili entro la fine del decennio.
Gli analisti hanno ripetutamente messo in dubbio il percorso del Paese verso l’obiettivo dell’82% di rinnovabili, sostenendo che anche con una previsione ottimistica riuscirà ad avvicinarsi a non più del 60% per il 2030.
Uno dei principali ostacoli è la necessità di una massiccia espansione delle linee di trasmissione in tutta l’Australia orientale, un passaggio che sta incontrando una sempre più vigorosa resistenza ai progetti su larga scala in alcune aree del Victoria e del New South Wales.
Nel suo intervento di oggi alla conferenza organizzata dalla testata The Australian e dal Melbourne Institute, Chalmers ha affermato che è sempre più chiaro che sarà necessario più impegno per raggiungere gli obiettivi prefissi.
“Anche se ora sono stati posti importanti elementi costitutivi e sono stati compiuti progressi, dovremo fare ancora di più per garantire una produzione, una trasmissione e uno stoccaggio di energia rinnovabile sufficienti a soddisfare le nostre ambizioni”.
Con un occhio al budget del prossimo anno, il ministro ha chiarito che più fondi – dalle casse pubbliche e dal settore privato – devono rientrare nell’equazione.
“La disponibilità di capitale pubblico e privato è una questione davvero importante, ma non è l’unica. Ciò significa che incentivi come quello che abbiamo visto nell’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti possono essere parte di una risposta, ma non sono la risposta completa.”
L’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden sta investendo più di 500 miliardi di dollari in incentivi statali nelle energie rinnovabili e in altri settori dell’energia cosidetta pulita.
Il governo ha spesso fatto riferimento all’ambizione di rendere l’Australia una “superpotenza delle energie rinnovabili”, sottolineando in particolare l’enorme potenziale di generazione eolica e solare, ma oggi Chalmers ha affermato che è sempre più evidente che le energie rinnovabili non vengono realizzate con sufficiente rapidità.
“In parole povere, per soddisfare il nostro potenziale, per massimizzare i nostri vantaggi nel campo delle energie rinnovabili e le opportunità economiche e industriali che ne deriveranno, dobbiamo far decollare più progetti, più velocemente.”
Alla domanda postagli su come allentare le tensioni delle comunità sulla transizione energetica, Chalmers ha affermato che i benefici devono essere promossi in maniera più convincente.
Il governo sta ora concentrandosi sul documento Sustainable Finance Strategy, messo a punto per attrarre e utilizzare al meglio gli investimenti in progetti di energia pulita.