SYDNEY - Fino a oggi, CBA era l’unica tra le quattro grandi banche a ipotizzare una riduzione del tasso d’interesse a dicembre, mentre le altre avevano previsto un taglio a febbraio.

Nonostante i nuovi dati concernenti l’indice dei prezzi al consumo (CPI) mostrino un rallentamento dell’inflazione annua ai livelli più bassi dal marzo del 2021 (2,8%) e con un incremento trimestrale minimo dal giugno del 2020, Commonwealth Bank ha dichiarato che l’inflazione di fondo rimane troppo elevata per giustificare un taglio dei tassi nel breve termine.

“I dati del CPI del terzo trimestre 2024 indicano che il processo di disinflazione continua, ma non al ritmo previsto”, hanno scritto Gareth Aird, capo dell’economia australiana presso CBA, e l’economista senior Stephen Wu.

“Di conseguenza, non ci aspettiamo più che la Reserve Bank of Australia (RBA) tagli il tasso d’interesse a dicembre 2024. Invece, prevediamo un calo di 25 punti base per febbraio 2025”.

Nel terzo trimestre, l’inflazione di fondo è scesa di 0,5 punti percentuali, arrivando al 3,5%, il livello più basso dal dicembre del 2021, ma ancora al di sopra dell’obiettivo della RBA, fissato tra il 2% e il 3%.

Sally Tindall, direttrice di Canstar, ha dichiarato che “qualsiasi speranza di un taglio del tasso d’interesse nel 2024 è ormai irrealizzabile”.

"Sebbene l’inflazione principale rientri nell’intervallo della RBA, ciò è dovuto in parte a fattori temporanei, come i sussidi per l’elettricità e la volatilità dei prezzi della benzina. Inoltre, l’inflazione dei servizi è in lieve aumento”.

Ora, tutte le “Big Four” prevedono un taglio dei tassi a febbraio 2025, ma con stime diverse sulla frequenza dei futuri tagli. ANZ prevede tre riduzioni, mentre CBA e Westpac ne stimano quattro, e NAB prevede addirittura cinque tagli.

Secondo Canstar, quattro tagli graduali – pari a una riduzione dell’1% – farebbero risparmiare circa 4.500 dollari all’anno su un mutuo di 600mila dollari, con evidente vantaggio per chi sta ripagando un mutuo o un debito.