PARIGI - Per chi decide di trasferirsi all’estero, padroneggiare la lingua del Paese d’arrivo rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per integrarsi nel tessuto sociale e professionale. Avere una buona conoscenza grammaticale, infatti, non implica automaticamente la capacità di adattare il proprio vocabolario al contesto relazionale e culturale in cui ci si trova. Questo scarto tra competenza linguistica e competenza comunicativa può generare fraintendimenti, esclusione dai processi decisionali o, nei casi più estremi, precludere l’accesso a posizioni lavorative qualificate.
“Capita spesso che le persone si trovino a restare bloccate in ruoli entry-level, come quello del cameriere, anche se hanno una formazione diversa, semplicemente perché non si sentono in grado di esprimere le proprie competenze in modo efficace nella nuova lingua”, spiega Federica Canepari, Language Trainer, Coach Professionista e Tecnico PNL, da anni residente a Parigi.
Classe 1986, originaria di Reggio Emilia, Federica vive in Francia dal 2017. La sua esperienza personale riflette in parte le difficoltà affrontate da molti italiani espatriati. Dopo un primo incarico come responsabile del mercato francofono per un’azienda italiana, ha trascorso un periodo di tre mesi in Francia per sviluppare il mercato locale.
Al termine dell’incarico, ha però deciso di restare e ricominciare da capo, inizialmente a Nizza, per poi trasferirsi nella capitale. “All’inizio ho sfruttato le competenze acquisite in ambito commerciale più che quelle accademiche: sono laureata in Relazioni Internazionali, ma ho lavorato in un franchising di prodotti alimentari italiani. Successivamente mi sono spostata verso ruoli con maggiori responsabilità, come Community Manager, Direttrice della Formazione e dello Sviluppo Business, sempre in ambienti francofoni”.
L’esperienza diretta in ambiti professionali diversi ha evidenziato un bisogno diffuso: la necessità, per molti italiani all’estero — in questo caso, in Francia — di imparare non solo la lingua, ma anche il modo di usarla strategicamente in ambito lavorativo e relazionale. “È da qui che è nato il mio percorso professionale attuale”, racconta Canepari.
Così, ha scelto di specializzarsi ulteriormente, ottenendo il diploma di Coach Professionista in Francia e approfondendo strumenti come la Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) e la Comunicazione Non Violenta (CNV).
“La PNL è lo studio dei meccanismi del linguaggio e del comportamento umano che ci permettono di generare cambiamenti. Ci aiuta a scegliere le parole con maggiore consapevolezza, per comunicare meglio con clienti, colleghi o superiori”, spiega. A chi si rivolge una figura come la sua? “Le persone si rivolgono a me in momenti di transizione, spesso coincidenti: un cambiamento di vita, come un trasferimento all’estero, o un cambiamento professionale. Lavoro con chi vuole fare un salto di carriera e si rende conto di non avere gli strumenti linguistici per affrontarlo”.
Accanto alla PNL, Federica integra anche i principi della Comunicazione Non Violenta, elaborata dallo psicologo Marshall Rosenberg. “La CNV parte da un presupposto: nella comunicazione quotidiana tendiamo a perdere il contatto con le emozioni, i bisogni e i sentimenti, nostri e altrui. La proposta di Rosenberg è quella di modificare il linguaggio per recuperare quella connessione, partendo dall’idea che linguaggio e comportamento sono collegati a livello neurologico. Cambiando le parole, possiamo influenzare anche i comportamenti”, spiega Canepari.
La CNV si articola in quattro passaggi fondamentali — osservazione, sentimento, bisogno, richiesta — che aiutano a strutturare messaggi chiari, assertivi e non giudicanti. «È una metodologia efficace già nella propria lingua madre, ma in un contesto multilingue può fare davvero la differenza. Poter dire, ad esempio, in francese: Je vois que, quand tu entres dans le bureau, tu ne me salues pas. Je me sens triste parce que j’ai besoin d’un contact quotidien. Est-ce qu’on pourrait prendre un café ensemble demain matin avant de commencer? (in italiano, ‘vedo che, quando entri in ufficio, non mi saluti. Mi sento triste perché ho bisogno di un contatto quotidiano. Possiamo prenderci un caffè insieme domani mattina prima di iniziare a lavorare?’) significa poter affrontare una situazione potenzialmente conflittuale in modo diretto ma costruttivo”.
Proprio con l’intento di fornire strumenti linguistici e comunicativi concreti, Federica organizza mensilmente un ciclo di workshop gratuiti, aperti a chi desidera migliorare il proprio francese in modo pratico e interattivo. Il prossimo appuntamento è previsto per lunedì 7 luglio, dalle 19 alle 20.15, con un incontro online intitolato L'Apéro du Lundi.
“Sarà un workshop di conversazione in lingua francese ispirato alla CNV e alla PNL. Un’occasione per esercitarsi, condividere esperienze e acquisire strumenti per gestire situazioni in cui vogliamo mantenere la relazione ma non vogliamo rinunciare alla nostra assertività”, chiarisce.
L’incontro fa seguito a quello del 9 giugno, dedicato all’espressione delle emozioni difficili in francese. “Questi incontri nascono anche da un’esperienza personale. Quando ho imparato il francese, avrei voluto trovare uno spazio del genere. Oggi cerco di metterlo a disposizione di chi affronta un percorso simile”, conclude Canepari.
Per partecipare all’evento, potete scrivere direttamente a Federica Canepari all’indirizzo federicacanepari@gmail.com. Vi verrà inviato il link Google Meet che vi garantirà l’accesso al workshop.