DIMARO FOLGARIDA - Bisogna lavorare ancora e di più. È la traduzione del nuovo slogan di Antonio Conte nella prima conferenza stampa della nuova stagione del Napoli. “Ammà faticà cchiu assai”, ha detto il tecnico azzurro nel teatro comunale di Dimaro.
Il tecnico campione d’Italia sa di partire in pole position e anche se in passato ci teneva a questa possibilità “dobbiamo pensare a noi, a quello che siamo, a quello che vogliamo anche diventare. Abbiamo iniziato un progetto nuovo insieme al presidente ed al club dall’anno scorso, partendo da basi molto limitate. Siamo partiti da un decimo posto e l’obiettivo nei tre anni è creare basi solide per durare nel tempo. È successo nel passato con altri club, io sono un costruttore e mi auguro di farlo anche col Napoli. Abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile al primo anno perché non era previsto per tante ragioni, per struttura e preparazione, invece ci siamo riusciti, ma non dimentichiamo che per me non cambia niente”.
Gli occhi sono puntati soprattutto su De Bruyne. È il belga che può far fare il salto di qualità. “Lo speriamo tutti - ha proseguito Conte - dirlo al secondo giorno è difficile, a fine anno vedremo che impatto avrà avuto. Stiamo parlando di un calciatore che non ha bisogno di presentazioni, volevamo alzare la qualità della rosa e con lui sicuramente la qualità la alziamo”.
“Parliamo di uno dei centrocampisti che per tanti anni è stato tra i più forti in assoluto al mondo, ha vinto tutto, adesso viene da noi per una nuova sfida e sicuramente anche per lui è diverso rispetto al City ma si è calato bene nella realtà e siamo contenti di averlo con noi”.
Conte ha sempre tolto lo scudetto alle squadre dell’anno prima. “Le tre big sono state spodestate - il riferimento a Milan, Juve e Inter - Per me è motivo d’orgoglio, al tempo stesso dobbiamo guardare a noi stessi, come l’anno scorso, pensando a migliorare, crescere, ma è inevitabile che quando porti lo scudetto sulla maglia per definizione parti favorito o tra i favoriti e questo lo dobbiamo sapere benissimo. Non ci dobbiamo sottrarre, hai lo scudetto sulla maglia, poi sappiamo benissimo che dopo il ciclo della Juventus poi si sono succedute squadre diverse e questo fa capire la difficoltà ma l’abbiamo già visto due stagioni fa e con lo scudetto sulla maglia facemmo il decimo posto. Quest’esperienza fatta deve dare più forza a tutto l’ambiente per capire che non sarà facile, dovremo essere compatti perché le cose non saranno mai facili, in assoluto, ma vale per tutti”.
L’anno scorso De Laurentiis voleva la Champions. C’è da capire quali sono adesso i nuovi obiettivi: “Il presidente è molto intelligente - ha chiarito Conte - non mi fissa nessun obiettivo. L’obiettivo è rendere orgoglioso il popolo napoletano, s’è creata una simbiosi, ricordo tutti i sold-out sin dai preliminari di Coppa Italia nonostante tutte le difficoltà. Il popolo napoletano ha visto una squadra che al di là di tutto sudava la maglia e questo non deve cambiare. Ricordate che ne vince sempre una e non è detto che le altre abbiano fallito”.
Lucca alternativo a Lukaku, ma viste le tante partite i due potrebbero anche coesistere: “Quando hai tante competizioni - ha detto ancora Conte - non puoi fare il titolare e il non titolare, ci sarà spazio per tutti perciò c’è esigenza di implementare una rosa non strutturata ed ancora oggi non è strutturata per tutte le competizioni. Lo stiamo facendo in maniera mirata per il presente ma anche molto per il futuro, arrivano giocatori che a parte De Bruyne hanno dimostrato di essere di buona prospettiva ma non hanno ancora raggiunto il picco e io dovrò essere bravo a migliorarli e farli crescere per alzare ancora di più il livello”.
Conte viene criticato per il cammino europeo, il Napoli torna in Champions, sarà una motivazione in più poter rispondere a detrattori: “Sarà stimolante tornare in Champions, se poi è rivolta a me, io le faccio una domanda, sapete quante volte ho partecipato alla Champions io da quando alleno? Io ho fatto 6 anni, due con la Juventus, una col Tottenham, una col Chelsea e due con l’Inter, prendendo squadre in ricostruzione, che non facevano le coppe. Mi vengono chiesti i miracoli sempre, ma alcuni fatti non possono essere tralasciati, in Champions non puoi inventarti la vittoria, certo io devo avere pazienza e stare in un club più anni, ma ho lasciato strutture che si sono prese anche soddisfazioni. Se dovessi trovare una pecca da parte mia è non essere riuscito a stare in un club per tanti anni, avrei avuto tante partecipazioni, non solo 6 che sono davvero poche”.
L’arrivo di De Bruyne fa riflettere sul modulo, come si inserirà con McTominay, Anguissa e Lobotka? Si cambierà qualcosa? “Se si va a vedere come giocava col City - ha concluso Conte - lui è un interno di centrocampo, può diventare poi un trequartista, è un calciatore che ha caratteristiche precise, grande qualità, quando gli arriva palla vede cose che tanti altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, non iniziamo a dire questo è titolare, questo è riserva, altrimenti è provincialismo, questo è fare le 4 competizioni, uno gioca, quella dopo va in panchina ed entra negli ultimi 20 minuti”.