BERGAMO - Da un lato le telecamere, dall'altro le celle telefoniche, sono i due fronti su cui si stanno concentrando le indagini dei carabinieri di Bergamo e Zogno per risalire all'autore dell'omicidio di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni uccisa a coltellate lunedì notte, poco prima dell'1, mentre camminava in via Castegnate a Terno d'Isola, dove abitava. 

Nel tratto di strada in cui è stata accoltellata, davanti a una villetta al civico 32, non ci sono telecamere, e i carabinieri stanno pertanto acquisendo ed estrapolando le riprese di quelle comunali e dei privati della zona. L'assassino si è mosso con attenzione, tenendo probabilmente conto dell'assenza di telecamere, e deve aver raggiunto il punto dell'agguato a piedi o forse lasciando un'auto poco lontano. 

Per questo risulta difficile pensare possa essersi trattato di un agguato casuale. 

I carabinieri di Bergamo stanno inoltre sentendo in queste ore i familiari di Sharon Verzeni, che non risultano indagati. Anche il compagno Sergio Ruocco, elettricista, è stato interrogato, ma si trovava nella loro casa durante l'aggressione ed era a letto, come confermato da una telecamera dei vicini, che poco dopo mezzanotte ha ripreso Sharon uscire di casa e poi nessun altro. 

Il sostituto procuratore Emanuele Marchisio ha incaricato al medico legale Matteo Marchesi l'esame esterno sul corpo di Sharon, che ha rivelato sei coltellate, mentre l'autopsia dovrà verificare se ce ne siano altre, quale di esse è stata letale e poi in quale ordine sono state inferte e se la donna abbia cercato di difendersi dal suo aggressore. Si cercano, inoltre, eventuali tracce lasciate dall'assassino sul corpo e sui vestiti di Sharon. 

Il coltello, cercato a lungo nella zona del delitto, non è stato trovato, e il sindaco Gianluca Sala ha dato il via libera per far ripartire la raccolta differenziata porta a porta, inizialmente sospesa, e il conferimento dei rifiuti nella piazzola ecologica, inizialmente chiusa.