WASHINGTON - Gli Stati Uniti hanno confermato in modo definitivo il proprio sostegno al patto AUKUS, impegnandosi addirittura a rafforzarlo dopo la conclusione di una revisione interna durata cinque mesi.
Il via libera è arrivato all’indomani degli incontri a Washington dei ministri Penny Wong e Richard Marles con i loro omologhi statunitensi, Marco Rubio e Pete Hegseth, nel quadro delle consultazioni AUSMIN dedicate alla sicurezza nell’Indo-Pacifico.
Prima dell’avvio del vertice, i rappresentanti di entrambi i paesi hanno ribadito che l’accordo da 368 miliardi di dollari per la costruzione della futura flotta australiana di sommergibili a propulsione nucleare procede “a tutta forza”, riprendendo la formula usata a ottobre da Donald Trump dopo il suo incontro con Anthony Albanese. Hegseth è stato esplicito: “Stiamo rafforzando AUKUS affinché funzioni per gli Stati Uniti, l’Australia e il Regno Unito. Nei prossimi mesi faremo moltissimo insieme”.
Dettagli sulla revisione del Pentagono non sono stati divulgati. Alla conferenza stampa, Marles ha evitato di entrare nei particolari, limitandosi a dire che il documento “individua modalità per rendere AUKUS ancora più efficace”. Secondo il ministro, la revisione rappresenta un passo avanti e l’Australia ha apprezzato la trasparenza mantenuta da Washington durante tutto il processo. Il Pentagono non intende pubblicarne il contenuto.
Rubio ha descritto l’Australia come “il migliore amico” degli Stati Uniti e ha sottolineato il ritmo crescente dell’alleanza, sostenuta anche dall’intesa sui minerali critici raggiunta lo scorso ottobre alla Casa Bianca. La sicurezza delle catene di approvvigionamento resta centrale: “Servono forniture affidabili, diversificate e non concentrate in un unico paese che possa usarle come leva contro di noi o i nostri partner”.
Il rischio che la revisione potesse rallentare o rimettere in discussione AUKUS è dunque definitivamente accantonato. Al contrario, Washington valuta positivamente l’impegno australiano, compreso il prossimo versamento di un miliardo di dollari statunitensi destinato ad ampliare la capacità produttiva dei cantieri americani.
Wong ha definito AUKUS “una vittoria per Australia, Stati Uniti e Regno Unito”, ribadendo che il patto è al centro della strategia di sicurezza australiana. Marles ha aggiunto che l’attuale contesto internazionale “sempre più competitivo” richiede di “rafforzare le alleanze”, con gli Stati Uniti come partner prioritario.
Il messaggio uscito da Washington è dunque chiaro: AUKUS non solo procede, ma accelera. Una conferma che, sul piano strategico, l’asse Canberra-Washington-Londra rimane uno dei pilastri della sicurezza dell’Indo-Pacifico.