L’AVANA – Si sono fatte sentire a Cuba nella notte di sabato le prime chiare proteste della popolazione per la grave crisi determinata dal collasso totale della rete elettrica nell’isola avvenuto venerdì mattina.
Lo riferisce il portale ’14 y Medio’ vicino alla dissidenza al governo castrista di Miguel Díaz-Canel, evidenziando che forti “cacerolazos” si sono avvertiti tanto nella capitale L’Avana, come in altre città, dove in alcuni casi la gente è anche scesa in strada per protestare.
Numerose immagini e video delle proteste notturne degli abitanti dell’isola circolano anche sui social e il portale ‘Diario de Cuba’ riferisce di manifestazioni spontanee anche sul lungomare della capitale, il celebre Malecon, e nel quartiere di Bahia.
Un video condiviso su Facebook dall’attivista Juan Moreno, direttore dei media comunitari dell’Istituto Cubano per la Libertà di Espressione e Stampa (Iclep) mostra invece decine di persone che fermano il traffico stando in mezzo alla strada sbattendo le pentole anche nella zona di San Francisco de Paula.
Il collasso del sistema energetico rischia di aggravarsi ulteriormente per l’arrivo dell’uragano ‘Oscar’ mentre il governo assicura che oltre agli sforzi per ripristinare l’energia si “sta già lavorando duramente per proteggere la popolazione e le risorse economiche in vista dell’imminente arrivo della tempesta”.
Il sistema elettrico di Cuba è completamente collassato a seguito della "disconnessione totale" della Centrale termoelettrica Antonio Guiteras (Cte) a causa di un incidente.
Da mesi la popolazione cubana soffre gli effetti della cronica carenza di energia che ha causato razionamenti delle forniture elettriche quotidiani su gran parte del territorio fino a 20 ore al giorno. Le interruzioni sono causate da continui guasti alle obsolete e maltenute centrali termoelettriche che - in servizio continuo da oltre 40 anni - garantiscono la generazione di elettricità sull'isola.
Alle carenze strutturali si è aggiunto dall'inizio dell'anno l'aggravarsi della crisi economica e il rincaro del prezzo del petrolio, rendendo sempre più difficile per il governo l'acquisto dei combustibili che alimentano le centrali. L'aumento del prezzo dei carburanti anche alla pompa oltre il 400%, unito alla crescita dell'inflazione e alla difficolta di reperire alimenti, farmaci e beni di prima necessità sul mercato, aumentano il malcontento dei cittadini. Mentre l'economia - in contrazione tra l'1 e il 2% lo scorso anno - continua rallentare.
Il governo ha ammesso che a luglio e agosto non è riuscito a raggiungere la stabilità desiderata per il sistema elettrico, mentre sull'isola persistevano lunghi blackout giornalieri, che arrivavano a colpire il 45% del territorio. In dichiarazioni rilasciate ai media dopo l'inaugurazione della III Fiera delle energie rinnovabili all'Avana, il primo ministro Manuel Marrero ha sostenuto tuttavia che in quei mesi è stato possibile "evitare gravi danni" e che ci sono stati buoni risultati nel "mantenimento" e nel "ripristino" " degli impianti termoelettrici.