BUENOS AIRES – Un luglio intenso per le associazioni lucane di Buenos Aires, che hanno ricevuto la visita della delegazione dell’associazione Non Solo 58 di Tursi (Matera).
Il gruppo organizza eventi culturali e sociali nella comunità locale, per raccogliere fondi da donare in beneficenza, attivare il panorama culturale del borgo e mantenere vive le tradizioni, in particolare il dialetto.
Un primo contatto con i discendenti tursitani in Argentina risale al 2012. All’epoca Nelida Lapolla, i cui genitori emigrarono alla fine del secolo scorso, e sua figlia Raquel Calomino vennero accolte a Tursi con un evento di benvenuto dell’associazione.
Quest’anno è toccato ai tursitani attraversare l’oceano per intraprendere questo viaggio in Argentina, durante il quale hanno potuto visitare diverse località del Paese e approfondire i legami con la collettività lucana.
Anche il presidente dell'Associazione Lucani di Genova Mauro De Salvo ha fatto parte di questa delegazione in trasferta, che durante la visita ha incontrato diverse associazioni lucane di Buenos Aires, con cui hanno organizzato attività culturali.
All’Asociación Viggianello di Buenos Aires (Zelaya 3167) Non solo 85 ha messo in scena lo spettacolo musicale A RËTÈNNË, un bozzetto di vita contadina interpretato interamente in dialetto tursitano, scritto da Mino Ligorio e Antonio Rondinelli, dove vengono menzionati proverbi, località, soprannomi e modi di dire di Tursi, con musiche e canzoni tradizionali.
Oltre allo spettacolo, è stato offerto una lezione aperta di dialetto lucano condotta dal Antonella Summa dell’Università della Basilicata.
All’Asociación Francavilla di San Justo, in Provincia di Buenos Aires, è stata offerta una masterclass di pasta secca lucana, con preparazione delle tipiche sfoglie della regione, come raschiatelli, fusilli al ferretto e orecchiette.
“È stata una bellissima giornata con molta partecipazione: i tursitani, guidati da Carmine Mormando e Antonio Rondinelli, hanno condiviso con noi discendenti lucani le proprie conoscenze ed esperienze” racconta Alejandro Tosi di Faba (la Federazione della associazioni della Basilicata in Argentina), che ha descritto l’incontro come “un momento di condivisione tra paesani, di allegria nel sentire pronunciare il dialetto dei nostri nonni e poterlo parlare... Questa visita ci ha regalato molti sorrisi e tanto senso di appartenenza”.
Per Alejandro, è questo lo spirito dei lucani: “Unire, condividere ciò che è nostro e sperimentare con la tradizione”. E ha concluso: “In Basilicata, in Argentina e ovunque ci siano lucani nel mondo, la nostra cultura continua a fiorire”.