NAPOLI - Dai ministri della Difesa del G7 riuniti a Napoli arriva un monito alla Russia perché moderi la sua retorica nucleare e all’Iran perché smetta di sostenere le milizie sciite in Medio Oriente. A tutte le parti coinvolte nel conflitto in Medio Oriente giunge poi la richiesta di garantire la sicurezza della missione Unifil schierata al confine tra Israele e Libano. Durante i lavori del vertice, sono stati registrati scontri tra manifestanti e polizia a piazza Carità, conclusisi senza feriti.
Nella dichiarazione finale, i ministri della Difesa del G7 hanno condannato l’uso “irresponsabile” della retorica nucleare da parte di Mosca nel conflitto in Ucraina e stigmatizzato la “posizione di confronto e destabilizzazione su scala globale” assunta dalla Russia. Nel documento letto dal ministro Guido Crosetto al termine dei lavori, si ribadisce “l’incrollabile sostegno all’Ucraina, che per quasi tre anni si è difesa dalla brutale e su vasta scala guerra d’aggressione illegale della Russia”, e si “condanna Mosca, che ha messo in atto un atteggiamento di confronto e destabilizzazione su scala globale, ricorrendo anche alla guerra ibrida e all’uso irresponsabile della retorica nucleare”.
Nel documento finale si condanna poi “l’attacco militare diretto dell’Iran contro Israele il 13 aprile e il primo ottobre” e si invita “teheran ad astenersi dal fornire sostegno a Hamas, Hezbollah, Houthi e altri attori non statali e a intraprendere ulteriori azioni che potrebbero destabilizzare la regione e innescare una crisi processo di escalation incontrollato”. “Siamo preoccupati per gli ultimi avvenimenti in Libano e per il rischio di un’ulteriore escalation”, si legge ancora nella dichiarazione conclusiva dei ministri della Difesa del G7, che esprimono “preoccupazione per tutte le minacce alla sicurezza dell’Unifil”, sottolineando che “la protezione delle forze di pace spetta a tutte le parti in conflitto”. Nel testo finale si riafferma inoltre “l’importanza di sostenere l’Unifil e le forze armate libanesi nel loro ruolo di garantire la stabilità e la sicurezza del Libano”.