WASHINGTON – Si è concluso con quella che secondo molti osservatori è sembrata una vittoria di misura per JD Vance l’atteso dibattito tra i candidati alla vicepresidenza che ha visto come protagonista anche il democratico Tim Walz.
Walz è apparso a volte nervoso e ha commesso, soprattutto all’inizio alcuni errori imbarazzanti, come quanto ha confuso l’Iran con Israele, salvo poi immediatamente correggersi, o quando ha affermato di essere “amico di un attentatore in una scuola”, quando probabilmente intendeva dire che era amico di una vittima della sparatoria. Ha poi perso l’occasione di mettere in imbarazzo Vance su alcune sue recenti dichiarazioni controverse, come quella sulle “donne gattare senza figli”.
Un momento particolarmente scomodo per Walz è arrivato quando la moderatrice Margaret Brennan lo ha incalzato sulla sua affermazione di essere stato a Hong Kong durante il massacro di Piazza Tiananmen del 1989, cosa che si è rivelata non essere vera. Walz ha ammesso l’errore, dicendo: “Ho sbagliato su questo. Ero a Hong Kong e in Cina durante le proteste per la democrazia, ma non in occasione del massacro. A volte mi comporto da testone”.
JD Vance, noto per il suo stile a volte distaccato, ha mostrato una versione più moderata di sé nella sua prima apparizione a un dibattito teletrasmessso a livello nazionale. Ha evitato attacchi personali e ha cercato di apparire più connesso con il pubblico, raccontando la sua storia familiare e citando spesso sua moglie e i suoi figli. Vance ha evitato di incalzare Walz su questioni delicate come il suo presunto abbandono dell’esercito per evitare di andare in zona di guerra.
Il momento più difficile per Vance è arrivato quando gli è stato chiesto delle dichiarazioni di Donald Trump riguardo ai risultati elettorali del 2020. Mentre Walz sottolineava l’importanza dell’accettazione dei risultati, Vance ha evitato di dare una risposta diretta, dichiarando: “Tim, mi concentro sul futuro.” Walz ha colto immediatamente l’opportunità, ribattendo: “Questa è una non-risposta molto dannosa”.
Le due giornaliste della CBS che hanno moderato il confronto hanno proposto ai candidati temi come la situazione in Medio Oriente, il cambiamento climatico e i diritti delle donne. Riguardo alla possibilità di un attacco preventivo da parte di Israele contro l’Iran, Walz ha sottolineato la necessità di una “leadership stabile” in tempi di crisi globale, criticando Trump come non all’altezza di tali sfide.
Vance, invece, ha dichiarato che Israele dovrebbe avere il diritto di fare ciò che è necessario per la sua sicurezza, aggiungendo: “Dovremmo sostenere i nostri alleati ovunque si trovino”. Sul tema del cambiamento climatico, Vance ha definito gli eventi climatici estremi come una “tragedia umana incredibile e indescrivibile” ma ha ribadito il sostegno alla posizione di Trump a favore di “aria pulita e acqua pulita.” Walz si è invece scagliato contro la precedente posizione di Trump, che aveva definito i cambiamenti climatici una “bufala”.
La questione dell’accesso all’aborto ha rappresentato uno dei momenti più accesi del dibattito. Vance ha negato di aver mai sostenuto un divieto nazionale sull’aborto, nonostante le sue precedenti dichiarazioni contrarie alle interruzioni di gravidanza. Walz, invece, ha ribadito che il Partito repubblicano sta cercando di limitare i diritti delle donne, affermando: “Abbiamo dato alle donne la possibilità da fare le loro scelte sulla loro salute. Si tratta di un diritto umano fondamentale.”
Le reazioni al dibattito sono state prevedibilmente polarizzate. I responsabili della campagna di Trump, Susie Wiles e Chris LaCivita, hanno elogiato Vance, definendo la sua performance come “la migliore esibizione di qualsiasi candidato alla vicepresidenza nella storia”.
Al contrario, la campagna dei Democratici ha sottolineato la capacità di Walz di affrontare i problemi che contano per gli americani, con la presidente della campagna di Kamala Harris, Jen O’Malley Dillon, che ha dichiarato: “Gli americani hanno visto un contrasto reale: un uomo schietto concentrato sulle soluzioni reali e un politico liscio che ha passato tutta la notte a difendere le divisioni e i fallimenti di Donald Trump.”
Il sondaggio post-dibattito condotto dall’emittente CBS che ha ospitato il confronto ha assegnato a Vance il 42% dei consensi, a Walz al 41% mentre il 17% degli intervistati ha considerato il dibattito alla pari. Anche la CNN ha assegnato una vittoria di misura a Vance, con il 51% contro il 49%.
In ogni caso, il dibattito, che si è svolto con toni moderati e rispettosi da parte sia di Vance che di Walz, non ha prodotto errori catastrofici o rivelazioni dannose sui candidati. JD Vance ha probabilmente ottenuto una vittoria di misura, ma resta da vedere se questo avrà un impatto significativo sulla campagna elettorale complessiva.