ROMA - La Commissione Difesa della Camera ha espresso parere favorevole allo schema di decreto ministeriale per l’avvio di un programma pluriennale che prevede l’acquisto di velivoli Gulfstream G550, equipaggiati con sofisticate tecnologie militari israeliane, destinate a missioni di guerra elettronica e intelligence.
Una decisione che ha sollevato forti polemiche da parte delle opposizioni, che hanno chiesto – invano – la sospensione dell’esame del provvedimento, lamentando anche l’assenza di rappresentanti del ministero della Difesa.
A rappresentare l’esecutivo in aula era infatti presente solo il sottosegretario ai Trasporti, Antonio Iannone, un’assenza che il Partito Democratico ha definito “grave” e “indice di superficialità” nella gestione di un dossier “di grande rilevanza politica e strategica”.
Il Pd ha votato contro l’autorizzazione, spiegando di ritenere questa scelta “sbagliata e politicamente miope, soprattutto alla luce della drammatica escalation in corso nella Striscia di Gaza”, e chiedendo “una riflessione politica più ampia, considerando la gravità del contesto internazionale, che il governo ha scelto di ignorare completamente”.
Molto duro anche l’intervento del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, che ha denunciato in aula la mancanza di una presa di coscienza etica da parte del governo: “Un vicepresidente della Camera mi ha appena detto: ‘Stiamo acquistando da Israele tecnologia che però non ammazza bambini’. Ha detto che serve per la nostra sicurezza. Ma immaginate anche solo di comprare una vite da chi si rende responsabile di crimini di guerra?”, chiede il deputato.
Grimaldi conclude affermando che bisognerebbe “interrompere quelle relazioni, non acquistare più nulla da chi vuole lo sterminio di un popolo”.