BRUXELLES – L’episodio ha provocato la deviazione di numerosi voli e il blocco temporaneo delle partenze, mettendo nuovamente in luce la vulnerabilità europea di fronte alle incursioni di velivoli senza pilota.

Secondo quanto riferito da Kurt Verwilligen, portavoce del Servizio di controllo del traffico aereo belga, il primo avvistamento sarebbe stato registrato poco prima delle 8pm ora locale, nei pressi dell’aeroporto di Bruxelles-Zaventem.

Come misura di sicurezza, lo scalo è stato immediatamente chiuso per due ore, ma nel momento in cui sono riprese le operazioni, una nuova segnalazione di droni ha paralizzato nuovamente le attività aeroportuali.

La compagnia di bandiera Brussels Airlines ha reso noto che 15 voli in partenza non hanno potuto decollare, mentre otto voli in arrivo sono stati dirottati verso altri scali. Anche l’aeroporto di Liegi, importante hub per il traffico cargo, è stato costretto a interrompere le attività per lo stesso motivo.

Gli avvistamenti di martedì non rappresentano un caso isolato. Solo pochi giorni prima, droni erano stati visti sorvolare la base militare di Kleine-Brogel, nel nord del Belgio, vicino al confine con i Paesi Bassi. Il ministro della Difesa Theo Francken ha dichiarato all’emittente pubblica RTBF che gli episodi sembrano “opera di professionisti intenzionati a destabilizzare il Paese” e ha parlato di una possibile “operazione di spionaggio”.

Negli ultimi tre mesi, almeno 10 Paesi europei - tra cui Danimarca, Lituania, Polonia, Francia e Germania - hanno segnalato incursioni di droni nei propri cieli, alcune delle quali hanno portato alla chiusura temporanea di aeroporti. La premier danese Mette Frederiksen ha affermato che non si può escludere un coinvolgimento russo negli episodi avvenuti in Danimarca.

“Sono favorevole all’abbattimento dei droni”, ha dichiarato ai giornalisti, sollecitando una risposta più decisa da parte delle autorità europee. In Germania, diversi esponenti politici hanno chiesto di concedere alle Forze di sicurezza il potere di abbattere i droni che violano lo spazio aereo dell’Unione Europea.

La Commissione europea ha espresso preoccupazione per le “ripetute violazioni dello spazio aereo degli Stati membri” sottolineando “l’urgenza di creare una capacità europea flessibile, moderna e all’avanguardia per contrastare i velivoli senza pilota”. Tra le proposte discusse vi è la creazione di una rete anti-droni europea, ispirata all’esperienza maturata dall’Ucraina nella difesa dai droni russi.

Gli analisti evidenziano che il Belgio, sede delle principali istituzioni dell’Unione Europea e della NATO, rappresenta un obiettivo particolarmente sensibile per eventuali operazioni di disturbo o spionaggio. L’uso crescente di droni per scopi non autorizzati - dal sorvolo di aree militari fino agli aeroporti civili - pone sfide crescenti alla sicurezza aerea europea, che si trova ora costretta ad accelerare la messa a punto di sistemi di difesa dedicati.