LONDRA (INGHILTERRA) - Leonardo Fabbri lancia un segnale fortissimo a due settimane esatte dalla finale delle Olimpiadi di Parigi (sabato 3 agosto).

Il pesista azzurro batte per la prima volta in carriera il due volte campione olimpico, due volte oro mondiale e primatista del mondo Ryan Crouser, dominatore della specialità, e trionfa in Diamond League a Londra di fronte a 60mila spettatori, in quella che, per valori degli interpreti, assomigliava tanto a un’anteprima della finale dello Stade de France.

È l’undicesima vittoria in 11 gare dal 1° maggio a oggi, sicuramente la più preziosa, quella che attendeva per capire realmente le proprie chance olimpiche.

Anche in questa occasione Fabbri finisce ampiamente oltre i ventidue metri, confermando una consistenza ‘mostruosa’. Il 22,52 arriva al quinto lancio, dopo quattro turni meno esaltanti rispetto agli standard attuali, correndo il rischio di non partecipare alla Final 3, visto che in quel momento il 21,62 del terzo turno lo relegava fuori dalle prime tre posizioni, al quarto posto (anche un 21,18 e un 21,10).

È lì che l’azzurro, argento mondiale a Budapest, bronzo iridato indoor a Glasgow, campione d’Europa a Roma, si ricorda di essere un fenomeno: in un colpo solo, supera i tre americani e si porta in testa alla gara, scalzando anche il 22,37 di Crouser, prima di oggi 13-0 nei confronti diretti.

L’ultimo lancio non sposta gli equilibri: vince l’azzurro dell’Aeronautica, secondo Crouser, terzo Payton Otterdahl (22,13), quarto il leader stagionale Joe Kovacs (22,03).

“Oggi ho dimostrato a me stesso di essere un campione - esulta il 27enne fiorentino, primatista italiano con il 22,95 di Savona - Stavo lanciando malissimo, nell’ultimo allenamento a Schio ero lento, stanco, è stato il peggiore degli ultimi anni. E i primi lanci di oggi in gara erano ancora peggio. Al quinto lancio ho guardato Paolo e ho tirato fuori ‘gli attributì. È un risultato che mi dà molta fiducia, andiamo a Parigi nelle migliori condizioni possibili. Lì sarà tutt’altra gara, va anche considerato che oggi Crouser e gli altri non hanno smaltito il fuso orario, invece alle Olimpiadi non sarà così. Quindi Londra va presa con le pinze. Ma finalmente ci siamo affrontati e gli ho fatto vedere chi è Leonardo Fabbri”.

“Fino a qualche mese fa, guardavo gli esercizi che facevano in riscaldamento. Oggi ero concentrato su di me e quando mi giravo vedevo che stavano tutti lì a guardarmi...”, ha concluso.

Dopo quattro vittorie consecutive, è ancora nella Final 3, stavolta sul terzo ‘gradino’ virtuale della Diamond League. Larissa Iapichino (Fiamme Oro), argento europeo, plana a 6,70 (-0.2) al terzo salto e in questa occasione non riesce a ribaltare la situazione in extremis, come invece in parte accaduto a Roma, ma è la portoghese Agate De Sousa (seconda con 6,75/+1.1 all’ultimo turno) a farla scalare di una posizione, mentre la tedesca Malaika Mihambo comanda con 6,87 (-0.1).

Negli 800 è il miglior tempo italiano degli ultimi quindici anni, nella gara del sensazionale 1:54.61 della britannica Keely Hodgkinson. Elena Bellò (Fiamme Azzurre, decima) torna a firmare il primato personale dopo due anni con 1:58.89, meglio dell’1:58.97 corso due volte a Roma e a Chorzow nel 2022. Per Roberta Bruni (Carabinieri), nell’asta, un 4,65 alla terza prova (settimo posto), a un centimetro dallo stagionale di 4,66 saltato a Montecarlo nella tappa precedente.

Nei 100 impressiona Noah Lyles (Usa) al personale di 9.81 (-0.3), nei 400 metri record europeo per il britannico Matthew Hudson-Smith con 43.74.