“Parlare la lingua di un luogo ti permette di immergerti nella sua cultura in modo più autentico”. Lo afferma Flavio Alessio Geisshuesler, KF-Macready Senior Lecturer in Tibetan Buddhism presso la Sydney University.
Durante il 2024 Alumni Festival, Geisshuesler ha condiviso il suo affascinante percorso accademico e personale, intrecciando tradizioni antiche e sfide moderne.
Nato a Zurigo da madre italiana di Luino e padre svizzero, Flavio ha vissuto in nove paesi e padroneggia oltre una dozzina di lingue.
Nonostante provenga da una famiglia orientata al mondo del business, ha scelto una strada alternativa, diventando uno storico delle religioni specializzato in buddhismo tibetano.
“Il mondo accademico non è particolarmente remunerativo, ma per me è stata una scelta naturale. Mi ha permesso di viaggiare e di esplorare culture diverse” spiega Flavio, che nei suoi corsi analizza il tantra, una tradizione buddhista che ribalta le regole tradizionali.
“Nel tantra, ciò che era proibito diventa un motore per l’illuminazione. È un approccio radicale che mi affascina”.
Flavio confronta spesso la meditazione occidentale, focalizzata sul rilassamento, con quella tibetana. “Nel mondo tibetano, la meditazione è un’esperienza creativa, estetica e profondamente sociale. Attraverso tecniche come la visualizzazione, si costruisce un’interazione con immagini interiori fino a farle diventare parte del proprio essere. È un processo di trasformazione profondo”.
Flavio ha ampliato la sua formazione accademica con studi avanzati in leadership e coaching presso istituzioni di rilievo a Parigi e Londra. In particolare, ha conseguito un Executive MBA presso HEC Paris e ha ottenuto certificazioni in coaching da INSEAD e in leadership e cambiamento dalla London School of Economics. Parallelamente alla sua carriera accademica, ha fondato il Center for Contemplative Change (CCC) e collaborato a diverse start-up innovative che combinano leadership, psicologia e tecniche meditative per rispondere alle sfide contemporanee. “Il vero problema della nostra epoca non è lo stress, ma la velocità del cambiamento. Le tradizioni tibetane hanno lavorato su questi temi per secoli e possono offrirci strumenti utili per affrontare l’incertezza”.
Attraverso workshop e programmi, Flavio aiuta leader e organizzazioni a navigare situazioni d’incertezza e sviluppare resilienza, mostrando come il sapere millenario possa rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo.
Una parte significativa della ricerca di Flavio è dedicata a Ernesto de Martino, antropologo napoletano che ha studiato come le crisi culturali e personali possano essere elaborate attraverso pratiche simboliche. “De Martino mi ha colpito per il suo interesse verso le crisi e il modo in cui le persone le affrontano attraverso rituali,” racconta.
Nel suo libro The Life and Work of Ernesto de Martino, Flavio esplora questi temi, confrontandoli con le teorie di studiosi come Mircea Eliade e Claude Lévi-Strauss.
La capacità di Flavio di connettere idee diverse, come la meditazione tibetana e il tarantismo studiato da de Martino, lo rende uno studioso unico, capace di portare tecniche antiche nel mondo moderno.
“Il cambiamento non è una minaccia, ma un laboratorio per scoprire chi siamo davvero e come possiamo creare un mondo migliore”, conclude.
È proprio questa la lezione più preziosa che lascia: trasformare l’incertezza in una tela su cui dipingere con creatività, coraggio e saggezza.