TORRE ANNUNZIATA (Napoli) - Svolta nel disastro della funivia del Faito, dove la settimana scorsa la caduta di una cabina ha provocato quattro morti e un ferito grave. La Procura torrese, in vista del conferimento dell’esame autoptico sulle salme delle vittime della tragedia previsto per oggi, giovedì, ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati. Si tratta di dirigenti e dipendenti dell’Ente autonomo Volturno, l’ente gestore dell’impianto.

Gli indagati sono il responsabile esercizio e manutenzione della funivia Marco Imparato, il direttore operativo Pasquale Sposito, il dirigente infrastrutture Giancarlo Gattuso e il capo impianto Pasquale di Pace. Ai quattro dipendenti dell’Eav, i sostituti procuratori di Torre Annunziata Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, coordinati dall’aggiunto Cilenti e dal procuratore Fragliasso, si contesta il disastro e l’omicidio plurimo colposo nella forma continuata. Il conferimento dell’incarico ai periti scelti dai magistrati per l’esame irripetibile sulle quattro salme è stato fissato per oggi, a una settimana, in pratica, dal disastro.

Lo scorso 17 aprile, mentre cercavano di raggiungere la cima del Monte Faito in funivia, sono morti Janan Suliman, turista israelo-palestinese di 25 anni, i coniugi inglesi Margaret Elaine e Graeme Derek Winn, di 58 e 65 anni, anche loro turisti, e il macchinista dell’ente gestore dell’impianto Carmine Parlato, di 59 anni. Thabet Suliman, 23 anni, fratello di Janan, rimasto gravemente ferito alle gambe è ricoverato ancora in gravissime condizioni di salute nell’ospedale napoletano del Mare. 

I familiari dei due ragazzi, assistiti dall’avvocato Hillary Sedu, hanno chiesto che vengano individuate le responsabilità per quanto accaduto. Al momento non è ancora chiara la causa della tragedia: secondo quanto si è appreso, la cabina precipitata era ancora agganciata al cavo quando è caduta, quindi l’attenzione si focalizza proprio sulla fune d’acciaio e sull’inefficacia dei freni.