Beyoncé riscrive la storia della musica. L’artista più premiata di sempre ai Grammy si è aggiudicata il premio per il miglior album dell’anno alla 67ma edizione degli Oscar della musica, grazie a “Cowboy Carter”, la sua audace ed erudita esplorazione delle radici nere del genere country. La musicista texana ha infranto un altro tabù, portando a casa anche il trofeo per miglior album country del 2024: “Cowboy Carter” era stato snobbato (neppure una nomination) agli ultimi Country Music Awards. È la prima persona afroamericana a vincere questo titolo per un genere storicamente considerato monopolio dei bianchi.

Taylor Swift, grande trionfatrice della scorsa edizione, non ha alzato nessuna statuetta ed è rimasta nel parterre ad applaudire e ballare sportivamente. Gli altri due riconoscimenti “pesanti”, quello per il miglior disco e il miglior brano dell’anno, sono andati a “Not Like Us” del rapper Kendrick Lamar, nato e cresciuto nel ghetto nero di Compton, a Los Angeles. Oltre agli artisti che si sono esibiti e a quelli che hanno ritirato i grammofoni dorati (tutte donne, tranne Lamar), l’indiscussa protagonista della serata è stata la città di Los Angeles.

La Recording Academy ha deciso di non spostare la data prevista per gli Oscar della musica, ma ha trasformato lo show in un tributo ininterrotto alla megalopoli divorata dalle fiamme divampate quasi un mese fa ed estinte al 100% solo nell’ultimo fine settimana. Il gotha dell’industria musicale e dello spettacolo si è ritrovato per la prima volta dopo la catastrofe più costosa della storia statunitense e, mentre celebrava brani e album usciti nel 2024, ha raccolto più di 7 milioni per le vittime dei roghi e celebrato l’energia creativa e la resilienza della città.