MANCHESTER (INGHILTERRA) – Cinque sconfitte e un pareggio nelle ultime sei partite fra campionato e coppe e domenica la sfida di Anfield alla capolista Liverpool che in caso di successo salirebbe a +11.
Per Pep Guardiola è di sicuro il momento più difficile da quando siede sulla panchina del Manchester City ma il tecnico catalano non vuole sentir parlare di crisi.
“Siamo secondi in classifica anche se i risultati non sono stati buoni. La mia sensazione è che abbiamo giocato meglio dei risultati ottenuti ma evidentemente non era abbastanza. L’ho già detto molte volte, ai miei giocatori e al club: dobbiamo viverla questa situazione. È già successo in passato ma torneremo, non so quando ma succederà. L’unica cosa che possiamo fare, e così ho fatto per tutta la vita, è guardare avanti nei momenti buoni e meno buoni. E quando si vivono questi momenti bisogna accettarli, accettarli e sfidarli, non lamentarsi o cercare colpevoli. Siamo a inizio dicembre, ci sono ancora tanti mesi davanti, tante cose belle da giocarsi e tanto da imparare. È una questione di quante volte cadi e quante volte ti rialzi”.
Perdere ad Anfield però potrebbe voler dire fine dei giochi nella corsa alla Premier League.
“Nella situazione in cui siamo non è realistico pensare a grandi obiettivi, dobbiamo solo andare di partita in partita e torneremo - resta fiducioso Guardiola - Anche in una situazione diversa non sarebbe realistico parlare di titolo a novembre-dicembre. Il Liverpool finora ha perso solo una gara, è in ottima forma, è forte in tutti i reparti, soprattutto nelle due aree, ma penso sempre agli obiettivi ad aprile-maggio. È chiaro che diventerebbe più difficile per noi in caso di sconfitta domenica ma ci sono ancora tante partite da giocare”.
Fresco di rinnovo per altre due stagioni, Guardiola non ha dubbi sul fatto di essere l’uomo giusto per tirare fuori il City dalle sabbie mobili. “Non fuggo dalle mie responsabilità, so di avere il peso sulle mie spalle e voglio uscirne. Nel momento in cui non sentirò più positività, allora forse sarà meglio lasciar perdere. Ma non è così, voglio l’opportunità per riprenderci. Voglio esserci, voglio innovare e rialzare la squadra in tanti aspetti, in vista di questa stagione e della prossima. Vogliamo essere sempre lì a competere. So di cosa abbiamo bisogno e cosa dobbiamo fare. Ci manca la continuità che abbiamo avuto finora ma quale squadra in 10 anni l’ha sempre avuta? Non esiste, nemmeno nell'Nba, nel tennis, nel golf”.
“È più facile se hai 10-12 gare di fila e tutti sono pronti e nel loro prime - insiste Guardiola - Ora devo mettermi alla prova io, trovare una soluzione ed è quello che sto cercando di fare ogni giorno. In passato - il riferimento a quanto successo col Feyenoord - quando eravamo avanti 3-0 la partita era morta, eravamo in controllo. Adesso non so invece come andremo a reagire, Anfield sarà un test per vedere quanto siamo stabili. Ma una vittoria non cambierebbe nulla, tre giorni dopo abbiamo il Nottingham e dovremo dimostrare di essere stabili anche lì. Sei continuo quando vinci 10, 11 o 12 gare consecutive come abbiamo già fatto. Vincere una sola partita non cambierà nulla. E io voglio solo riavere i miei giocatori perchè la rosa è buona ma non ci manca solo Rodri, ci mancano tanti giocatori. Per sei settimane siamo stati senza 4 centrali e due centrocampisti difensivi. Non è sostenibile. Noi lavoriamo con i giocatori che abbiamo”.
Infine, a chi gli chiede se il Liverpool sia la miglior squadra d’Europa al momento, Guardiola risponde facendo spallucce: “Non lo so, sicuramente per i risultati sono tra i migliori. Slot sta facendo un lavoro incredibile. Quando in questi anni la gente mi diceva che il City era la miglior squadra del mondo non me ne importava nulla”.