SYDNEY - Un nuovo studio ha rilevato che tra il 2016 e il 2023 le condanne in questa fascia d’età sono crollate del 500% nel NSW. In stati come Victoria e South Australia si registrano cali simili, ammontanti rispettivamente a 10 e a 5 volte i numeri degli anni passati.

Il principio doli incapax presuppone che i minori sotto i 14 anni non abbiano una piena comprensione della differenza tra il bene e il male, salvo prova contraria, inducendo i magistrati a comminare pene più indulgenti. Una sentenza dell’Alta Corte del 2016 (RP v R) ha rafforzato questa presunzione, rendendo più difficile condannare i più giovani.

Nonostante il numero di denunce da parte della polizia sia rimasto stabile, la percentuale di minori con un esito penale certo è passata dal 76% al 16%. Anche le ammissioni di colpa sono diminuite, scendendo dal 54% al 14%.

Il procuratore generale del NSW, Michael Daley, ha annunciato una revisione del principio doli incapax, che sarà condotta da esperti di diritto penale e sicurezza. Il rapporto è atteso per la seconda metà di quest’anno.

Tuttavia, il Consiglio per le Libertà Civili del NSW ha criticato l’iniziativa, definendola “non giustificata” e “potenzialmente dannosa”.

“La diminuzione dei bambini in carcere è positiva. Questa revisione non fa che mettere tutto a rischio”, ha dichiarato il presidente Tim Roberts.