AVELLANEDA (BUENOS AIRES) - Il Centro Umbro di Buenos Aires ha compiuto 40 anni e, per celebrare l’anniversario, ha organizzato, il 1° settembre, un grande pranzo al quale hanno partecipato autorità di istituzioni italiane, soci e invitati. L’evento si è svolto nella sede di Avellaneda, nel conurbano Sud della capitale.
Alla celebrazione erano presenti 150 persone, tra cui il Console di Buenos Aires Lorenzo Conti, da poco arrivato in Argentina in sostituzione di Antonio Puggioni. L’anniversario del Centro Umbro è stata la primo evento della comunità italiana alla quale ha partecipato, segnando così l’inizio delle sue attività.
Tra gli invitati istituzionali c’erano anche Darío Signorini, presidente del Comites di Buenos Aires e della Federazione delle Istituzioni Italiane della Circoscrizione del Consolato Generale di Buenos Aires (FEDIBA), María Eugenia Serrano, presidente del Comites di Lomas De Zamora e coordinatrice dell’Intercomites di Buenos Aires, e Fernando Collizzolli, coordinatore della Diplomatura in studi e gestione di associazioni italiane CIAAE-UBA.
Signorini, nel suo discorso celebrativo, si è congratulato con i membri del consiglio direttivo per il buon mantenimento della sede. Inoltre, ha ricordato che gli italiani sono stati una parte fondamentale della fondazione del Paese, anche prima delle ondate migratorie del XIX secolo che hanno partecipato alla strutturazione dello Stato argentino. In questo senso, ha sottolineato i valori e i molteplici contributi in diversi campi di Manuel Belgrano (1770-1820), il cui padre era italiano.
Ariel Lucarini, presidente del Centro Umbro, e Darío Signorini.
D’altra parte, Serrano ha messo in risalto il ruolo del Centro Umbro nel rispondere alla necessità – sentita in tutte le associazioni – di unire le nuove generazioni con quelle più anziane e lavorare per lo scambio generazionale.
Fernando Collizzolli – che con Serrano coordina la Diplomatura in Studi e Gestione di Istituzioni Italiane del CIAAE-UBA – ha sottolineato l’importanza dei valori collettivi coltivati in associazioni come il Centro Umbro, specialmente in un contesto di crescente individualismo.
María Eugenia Serrano, Ariel Lucarini y Fernando Collizzolli.
Gli ospiti hanno gustato un menu tipicamente umbro: crostini al tartufo (pane tostato con olio d’oliva e tartufo nero, una prelibatezza dei boschi della Regione), penne rigate alla norcina, pollo con patate alla umbra e, come dessert, gelato.
Durante l’evento è stato proiettato un video con immagini delle diverse attività che il Centro Umbro ha realizzato nel corso della sua storia ed è stato reso omaggio ai fondatori, membri del consiglio direttivo e presidenti dell’istituzione, tra cui María Ester Puletti, Sergio Ceneri e Mario Lucanini.
In occasione di questo importante anniversario, il Centro Umbro pubblicherà quest’anno un fotolibro con immagini che ripercorreranno 40 anni di vita e di storia.
Il gruppo musicale I cugini ha animato la festa, facendo ballare gli invitati al ritmo dei grandi classici della musica popolare italiana e argentina.
Intervistato da Il Globo, il presidente Ariel Lucarini ha sottolineato “l'importanza di mantenere i valori e l’identità trasmessa e la necessità di conservare i legami con le nostre origini italiane, in ottica attuale e guardando verso il futuro”, perché considera che le nuove generazioni di giovani italo-argentini abbiano molto da offrire, aggiungendo nuove prospettive e apporti da discipline diverse.
“L’Italia deve prestare attenzione a loro e loro devono guardare di più all’Italia – ha affermato –. Essere cittadino italiano non significa solo avere un passaporto, ma impegnarsi attivamente e conoscere la nostra storia e da dove veniamo”.
Il Centro Umbro mantiene i legami con referenti culturali e con le istituzioni della Regione italiana. Ad aprile di quest’anno è venuta in visita in Argentina una delegazione del Museo Regionale dell’Immigrazione di Gualdo Tadino (Perugia) e questo mese si svolgerà Binario Due, un viaggio organizzato su misura per scoprire le bellezze naturali, culturali e gastronomiche dell’Umbria.