KIEV – L’Ucraina è stata colpita dall’attacco russo più sanguinoso degli ultimi mesi: almeno 37 i morti e 170 i feriti, con vittime anche in due importanti ospedali della capitale Kiev. Una salva di 38 razzi lanciati su tutto il Paese dei quali 30 sono stati abbattuti dalle forze ucraine, tra cui un temibile missile ipersonico Kinzhal.

Ma è a Kiev che i raid hanno colpito più duro: infermieri insanguinati, madri che scappano con i figli in braccio, bambini sottoposti a chemioterapia assistiti sul ciglio della strada sono le drammatiche immagini delle conseguenze del raid all’ospedale pediatrico di Kiev, uno dei più importanti del Paese, dove si sono registrate almeno due vittime, e che riporta alla mente altre tragedie subite dalle strutture sanitarie ucraine nel corso della guerra.

“Per qualche ragione, abbiamo sempre pensato che Okhmatdyt fosse protetto; eravamo sicuri al 100% che non avrebbero mai colpito qui”. Le parole di infermieri, medici e madri raccontano di shock, paura, sgomento e dolore per l’ennesimo attacco di una guerra nella quale non ci sono regole.  

L’ospedale pediatrico ha subito, con un’alta probabilità, un “colpo diretto” da un missile russo: lo ha detto la rappresentante dell’alto commissario Onu per i diritti umani in Ucraina, Danielle Bell.

Bell, che ha sottolineato la necessità di un’indagine più approfondita basata su filmati, ha affermato che l’ospedale è stato colpito da un missile da crociera KH101 “lanciato dalla Federazione Russa”.

Almeno 559 bambini sono stati uccisi in Ucraina e altri 1.449 sono rimasti feriti dall’inizio dell’invasione del Paese da parte delle forze russe, secondo – reso noto su Facebook – l’ufficio del Procuratore generale, come riporta Ukrinform. Il nuovo bilancio include i quattro bambini morti in queste ultime ore a Kiev a causa del massiccio attacco missilistico russo che ha colpito anche l’ospedale pediatrico della Capitale, aggiunge la fonte.

“Vorrei ricordare che gli ospedali godono di una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. Condurre attacchi intenzionali contro un ospedale protetto è un crimine di guerra e i responsabili devono essere chiamati a risponderne”, ha detto Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim dell’Onu per gli affari umanitari al Consiglio di sicurezza sull’Ucraina.

Il presidente di turno dell’organo delle Nazioni Unite per questo mese è la Russia. Il Papa ha appreso “con grave dolore le notizie circa gli attacchi contro due centri medici a Kyiv, tra cui il più grande ospedale pediatrico ucraino, nonché contro una scuola a Gaza - riferisce la Sala stampa della Santa Sede -.

Il Papa manifesta il suo profondo turbamento per l’accrescersi della violenza. Mentre esprime vicinanza alle vittime e ai feriti innocenti, auspica e prega che si possano presto identificare percorsi concreti che mettano termine ai conflitti in corso”.

Da Varsavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso ritorsioni e chiesto “una risposta più forte” da parte dell’Occidente che intanto - dall’Italia al Regno Unito, dalla Francia all’Ue - ha condannato Mosca per i suoi “crimini di guerra”.

“La Russia non può non sapere dove volano i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini”, ha attaccato Zelensky. Di “barbarie” ha parlato il ministero degli Esteri francese, mentre il neopremier britannico Keir Starmer ha sottolineato come “attaccare bambini innocenti è la più depravata delle azioni”. “La Russia continua a colpire spietatamente i civili ucraini”, ha affermato l’alto rappresentante Ue Josep Borrell, secondo cui “l’Ucraina ha bisogno di una difesa aerea ora”.

Mosca ha respinto le accuse, parlando di operazione false-flag ucraina: “L’attacco combinato è stato sferrato con armi di precisione a lungo raggio contro siti militari-industriali e basi aeree ucraine”, ha affermato il ministero della Difesa russo, sostenendo senza fornire prove che il danno alla struttura pediatrica “è stato causato da un missile di difesa aerea ucraino”. “Menzogne”, hanno subito replicato le autorità ucraine.