Il rapporto dai toni sferzanti, preparato dall’ex direttore federale Brian Loughnane sulla gestione ai limiti della farsa con la quale i liberali non sono riusciti a presentare in tempo decine delle loro nomine per le amministrative del prossimo 14 settembre, ha fatto prendere all’esecutivo federale la decisione sciogliere quello statale e sostituirlo con una commissione composta dall’ex ministro federale Richard Alston e gli ex ministri del Victoria e del NSW Alan Stockdale e Rob Stokes.
L’amministrazione, della durata di 10 mesi, copre il periodo che intercorre tra ora e la data in cui si terranno le elezioni federali.
La mossa senza precedenti di assumere il controllo amministrativo a livello statale indica come il leader dell’opposizione Peter Dutton non voglia lasciare nulla di intentato nell’ottica del voto federale, che sarà presumibilmente tenuto entro maggio del 2025.
Dutton dimostra così di aver perduto la fiducia nell’attuale gestione dell’esecutivo statale del Partito Liberale del NSW, lo stato che vanta il maggior numero di seggi alla Camera dei Rappresentanti federale.
La debacle amministrativa, che ha visto decine di candidati del partito esclusi dalla candidatura, si è dimostrata fatale ai vertici statali.
Con una dichiarazione, l’esecutivo federale ha reso noto che alla divisione del NSW è stato chiesto di soddisfare la richiesta di sostituzione dei vertici entro giovedì della prossima settimana.
“Abbiamo il dovere nei confronti delle nostre migliaia di membri nello stato di affrontare i problemi all’interno dell’ala organizzativa della Divisione del NSW”, si legge nella dichiarazione.
“Ancora più importante, lo dobbiamo ai milioni di australiani che contano sul Partito liberale per riportare l’Australia ad un buon governo dopo le prossime elezioni e mettere ordine in casa nostra”.
Si apprende dalle e-mail ottenute da ABC che il tentativo risultato vano di inserire all’ultimo momento più di 160 candidati locali nelle liste era stata supervisionata dal presidente liberale del New South Wales Don Harwin, che ora perderà la sua posizione.
Il pasticcio della sede statale ha portato 140 candidati in 16 consigli comunali a perdere l’eleggibilità alle prossime amministrative.
Il direttore statale del partito, Richard Shields, si è scusato per l’errore, adducendo quale causa del disastro la mancanza di risorse negli uffici, per poi rilasciare la lettera di dimissioni.