Nei giorni scorsi si è tenuto a Sydney il Fine Food Australia 2025, l’evento commerciale leader nel settore alimentare. Un’esposizione di produzioni alimentari per gli operatori della ristorazione dove sono state presentate molte novità insieme ad alcuni capisaldi della produzione agro-alimentare italiana tra cui ha spiccato per tradizione e importanza commerciale il Pecorino Romano DOP (Denominazione di Origine Protetta) un prodotto italiano che vanta una storia millenaria.

Il Consorzio per la Tutela del Pecorino Romano DOP, rappresentato dal presidente Gianni Maoddi e dal direttore responsabile Riccardo Pastore, è andato al di là di ogni aspettativa per presentare al meglio il suo prodotto, organizzando una cena/incontro al rinomato ristorante Pilu at Freshwater.

Come ha sottolineato nella sua presentazione Simona Bernardini, responsabile dell’Italian Trade Agency di Sydney, “la cena è più di un occasione per assaggiare questo stupendo formaggio, è un vero e proprio viaggio attraverso una delle più antiche tradizioni italiane. 
Il Pecorino Romano DOP ha più di duemila anni di storia e rimane un simbolo della produzione artigianale italiana e della sua continuità”.

La città di Roma era il luogo d’origine della produzione da qui il suo nome, ma verso la fine dell’Ottocento la città non poteva più ospitare il grande numero di ovini necessari alla sua produzione ragion per cui si pensò di espandere l’allevamento delle pecore oltre che nei dintorni di Roma, anche in Sardegna e nell’area di Grosseto in Toscana, che sono ancora oggi le sole tre zone riconosciute per la produzione del Pecorino Romano. 

Il Pecorino Romano è un riconosciuto prodotto di alta qualità, una eccellenza italiana che viene esportata in vari paesi tra i quali Inghilterra, Canada, Corea del Sud, Arabia Saudita e Australia. L’esportazione totale di formaggi dall’Italia all’estero nel 2025 ha raggiunto livelli altissimi di migliaia di tonnellate con un incremento rispetto all’anno precedente del 4.3%. Per quanto riguarda il consumo di Pecorino Romano, il seppur piccolo mercato australiano, contribuisce all’export, con un consumo che nel 2024 ha raggiunto le 370 tonnellate con una proiezione di crescita stimata per il prossimo futuro del 20%

Come ha poi spiegato il presidente Maoddi, il Pecorino Romano è un formaggio prodotto esclusivamente con latte di pecora. Già presente nella dieta dei legionari romani, ricco di proteine biologiche, vitamine e calcio, resta ancora oggi un alimento ideale per gli sportivi. Durante la sua stagionatura che può essere di cinque o di otto mesi, il lattosio viene dissolto rendendolo quindi facilmente digeribile.

I numeri della produzione attuale di questo prodotto sono impressionanti: la catena di produzione impiega 25.000 lavoratori, 9.000 sono gli allevamenti ovini che producono ben 300 milioni di litri di latte, il 77% del quale viene utilizzato per la produzione di 1.400.000 forme di Pecorino.

Caposaldo della cucina italiana, e protagonista di piatti tipici come la carbonara, la cacio e pepe, l’amatriciana e di altre innumerevoli ricette, il Pecorino Romano nelle mani esperte dello chef Giovanni Pilu ha dato sfoggia della sua incredibile versatilità. È stato infatti presentato ai commensali in forma di mousse, grattugiato, cremoso, spumoso, e perfino come ingrediente principale nella cremosa e dolce mousse del dessert.

Il Consorzio per la Tutela del Pecorino Romano, in collaborazione con L’ICE di Sydney, non poteva scegliere una cornice più impeccabile e accogliente per presentare e promuovere questo genuino prodotto della tradizione alimentare italiana che ci auguriamo verrà sempre più apprezzato dai consumatori australiani per le sue comprovate qualità organolettiche, e nutrizionali, la sua sicurezza alimentare e la conservabilità di questo prodotto.