PARIGI (FRANCIA) - Una medaglia ottenuta in quattro, ma con uno spettatore e tifoso particolare a supportare gli azzurri.
Il quattro di coppia risale sul podio dopo 16 anni, sotto gli occhi del presidente del Coni Giovanni Malagò, ottenendo una strepitosa medaglia d’argento. Proprio com’era successo a Pechino, dunque, gli azzurri si piazzano al secondo posto e mancano l’appuntamento con un oro che non arriva da Sydney 2000.
Irraggiungibile l’Olanda, che domina con un tempo di 5’40” netti e rifila 2”4 agli azzurri. Il terzo posto è della Polonia, che viene scavalcata dagli azzurri nel finale.
La gara è stata estremamente emozionante, sin dai suoi primissimi sviluppi. Inizialmente gli olandesi e gli azzurri erano scappati via in tandem, proseguendo a braccetto nei primi 500-600 metri. Qui si è consumata l’accelerazione decisiva dei Paesi Bassi, detentori del record del mondo e campioni olimpici uscenti, che si sono resi imprendibili.
Nel mentre l’Italia, dai 1000 ai 1500 metri, accusava una leggerissima crisi che la faceva riacciuffare e scavalcare dalla Polonia.
Nel rush finale, però, ecco la rimonta azzurra e un secondo posto che ha fatto esultare sia il pubblico che gli addetti ai lavori.
Una medaglia che ha un sapore particolare, e non solo perché va a cancellare il flop di tre anni fa a Tokyo. Allora gli azzurri vennero consumati dalla pressione di essere i favoriti, chiudendo addirittura quinti.
Questa volta invece Chiumento, Gentili, Panizza e Rambaldi hanno disputato la gara perfetta, dedicando poi la medaglia all’ex compagno Filippo Mondelli. Quest’ultimo, che era stato inserito nella squadra per gli scorsi Giochi, si era poi gravemente ammalato (osteosarcoma) fino a spegnersi nei mesi appena precedenti alle Olimpiadi. Ecco dunque che il pensiero degli azzurri, in quello che è l’argento della rivincita e della fratellanza, va proprio allo sfortunato ex compagno.
Sul podio e in mixed zone con l’Italia, infatti, c’era la sua bandiera, come ha raccontato Luca Chiumento: “L’argento è dedicato all’Italia, ma questa bandiera è per Filippo. Era un componente del quattro di coppia che ambiva ad andare sul podio a Tokyo, ma è stato stroncato da un male incurabile. Noi ci portiamo sempre la sua bandiera nei campi di gara, viene sempre con noi”.
Il ricordo di Filippo Mondelli riecheggia anche nelle parole di un commosso Giacomo Gentili e di Andrea Panizza, suo grande amico: “Gli avevamo fatto una promessa a Tokyo, di andare a medaglia e portare con noi la sua bandiera, affinché fosse con noi. Allora non abbiamo mantenuto quella promessa, stavolta l’abbiamo onorata. La gara è stata molto tirata, non sempre siamo stati precisi. La partenza è stata difficilissima, ma abbiamo fatto la gara perfetta: primi mille di lucidità e forza in acqua, secondi mille di bagarre. Vedevo solo chi era primo, un’Olanda imbattibile. Abbiamo fatto una bella gara, anche se inizialmente io ero convinto che fossimo arrivati terzi. Giacomo mi ha confermato l’argento ed è stato un bellissimo momento. Mesi fa avrei firmato anche per un bronzo, anche se nei sogni di tutti c’era l’oro, ma ora ci godiamo questa medaglia fantastica”.
La chiosa è per Luca Rambaldi, che svela di aver sofferto di depressione e commenta così la medaglia d’oro: “Con questo risultato penso di aver chiuso il conto aperto che avevo con il passato. Ho voluto fortemente ritornare sul quattro di coppia e ringrazio tutti per l’opportunità che mi è stata concessa. Ho preparato questa finale meticolosamente. Oggi possiamo dedicare questa medaglia alla nostra bandiera, il tricolore che apparteneva a Filippo Mondelli. Questa medaglia è dedicata a lui, è stata una grande perdita e abbiamo coronato anche il suo sogno, e sono felice che qui ai Giochi oggi ci sia anche sua sorella Elisa, sull’otto. Forse speravamo di regalare a lui e a tutti, alle Fiamme Gialle anche che ringrazio, una medaglia più preziosa, ma va bene così”. Dal canottaggio, dunque, arriva la 12a medaglia per l’Italia.