SOUTH MELBOURNE 2
MARCONI STALLIONS 0
SOUTH MELBOURNE: Lopez, Abdrews, Marshall, Jankovic, Lampard, Pasquali, Giannopolous, Mikkola, Bonada, Aguek, Uchida. Allenatore: Sinisa Cohadzic.
MARCONI STALLIONS: Hilton, Burnie, Griffiths, Mlinaric, Daniel, Bzayliss, Van der Saag, Maya, Jesic, Tsekenis, Akio. Allenatore: Peter Tsekenis.
ARBITRO: Eric Saba
MARCATORI: 11’Aguek, 20’ Jankovic. MELBOURNE - South Melbourne e Marconi Stallions: le uniche due squadre ad aver preso parte a tutte le 28 edizioni della NSL, entrambe con quattro titoli nazionali, a pari merito con l’indimenticato Hakoah Sydney City, si sono affrontate sabato nella prima finale della Australian Championship, una continiuazione della storica NSL. Una rivalità epica, costruita in 60 confronti, adesso aggiornata con un equilibrio perfetto: 24 vittorie a testa e 13 pareggi, con il Marconi avanti per reti segnate (93 contro 90).
Eppure, incredibilmente, mai una finale tra loro—se si esclude la storica semifinale al Parramatta Stadium terminata 7-1 per il Marconi. L’Olympic Park Stadium di Heidelberg ha fatto da cornice a questa finale, gremito da oltre 4500 spettatori, sfidando la pioggia battente. Una marea azzurra, fedele alla tradizione del South Melbourne, ha sostenuto la squadra determinata fin dai primi secondi. La compagina greca ha imposto subito un ritmo feroce. La pressione alta, la velocità negli inserimenti, la qualità tecnica: tutto lasciava intendere che l’Hellas volesse imporre la sua legge e dominare sin da subito. All’11° minuto è arrivata la prima scintilla: Maya ha centrocampo perdeva ingenuamente un pallone controllato male, Aguek glielo strappava, saltava Mlinaric con una finta mozzafiato e incrociava un tiro potentissimo: 1-0. Lo stadio esplodeva, e l’inerzia della gara cambiava immediatamente. Al 19° minuto, Lampard costringeva Hilton a un grande intervento, ma dal corner successivo arrivava il raddoppio: cross perfetto di Mikkola e colpo di testa angolato di Jankovic. 2-0, Hellas in stato di grazia e uno stadio che vibrava. Il South Melbourne ha continuato a dominare, sfiorando il tris al 37° con Bonada. Il Marconi, pur in difficoltà, ha provato a reagire. E proprio allo scadere del primo tempo è arrivato l’episodio che ha cambiato la storia della partita. Nel recupero (3 minuti), su un poderoso colpo di testa di Griffiths, il portiere Lopez parava ma non tratteneva: il pallone superava chiaramente la linea di porta. Giocatori, panchina e tifosi del Marconi esultavano: il gol era evidente. Tsekenis chiedva l’intervento del VAR. Passavano lunghi minuti.
La decisione… incredibile, inconcepibile, scandalosa: gol non convalidato. L’arbitro ha affermato che il pallone non aveva oltrepassato la linea.
Una sentenza assurda, smentita dalle immagini televisive, chiarissime, le fotografie circolate sui social, il giudizio unanime del mondo calcistico. Un episodio che definire controverso è riduttivo. In 60 anni che seguo il calcio (45 da cronista), difficilmente mi ricordo una decisione così inspiegabile, un errore che—se il regolamento fosse stato applicato correttamente—avrebbe potuto riaprire completamente la partita. Un verdetto che, per la sua gravità, non dovrebbe più permettere a questo direttore di gara di arbitrare incontri di tale livello. Nella ripresa, il South Melbourne ha mostrato maturità ed equilibrio: ha gestito il ritmo, sfruttato gli spazi, controllato la gara senza frenesia. Uchida ha sfiorato il terzo gol, mentre gli Stallions hanno avuto la loro migliore occasione con la splendida rovesciata di Swibel al 69°: Lopez, ancora una volta era pero’ impeccabile. Il Marconi ha tentato fino all’ultimo di rientrare in partita, ma nonostante le contemporanee tre sostituzione, che andavano fatte molto prima da Tsekenis, che richiamava in panchina Maya, Jesic e Tsekenis, rimpiazzati da Swibel, Anderson e Busek, non riusciva a pungere e il South Melbourne chiudeva ogni varco, difendendo con ordine e intelligenza riuscendo cosi’ a conquistare il suo primo Campionato Australiano nell’era moderna, superando con 5 trionfi il Marconi e l’Hakoah Sdney City nell’Olimpo dei grandi club del calcio nazionale. Tuttavia, questa finale resterà impressa anche per un motivo amarissimo: un gol regolare negato al Marconi, una decisione arbitrale che resterà come una delle più controverse e inspiegabili nella storia del calcio australiano. Una finale mcchiata da ciò che molti considerano una delle più clamorose sviste arbitrali mai viste in campo.