PARIGI - I Giochi di Rio 2016 si erano conclusi col settimo posto. Quelli di Tokyo, invece, con una mesta eliminazione in semifinale. La vita però insegna che c’è sempre una nuova opportunità, e Giovanni De Gennaro ha saputo cogliere appieno il suo terzo assalto all’oro a cinque cerchi.

Il terzo successo olimpico del kayak, che aveva trionfato in precedenza con Pierpaolo Ferrazzi (Barcellona 1992) e Daniele Molmenti (Londra 2012), è arrivato quasi sottotraccia, dopo una semifinale che non sembrava portatrice di buone notizie per l’azzurro.

De Gennaro aveva infatti toccato una palina, in una sessione di gara costellata di errori anche per i big, relegandosi così all'ottavo posto col tempo di 93.47. Chi pensava che le medaglie fossero un miraggio, però, si è dovuto ben presto ricredere. Dopo un’ora, infatti, è cambiato tutto. La finalissima è una nuova pagina da scrivere per chi sa come farlo, e il bresciano aveva tutta l’esperienza per riuscire a salire sul podio. L’azzurro lo ha dimostrato alla perfezione nella routine di gara decisiva per le medaglie.

Partendo come quinto con la consueta inversione dei tempi dei 12 qualificati all’atto conclusivo, Giovanni De Gennaro si è trovato di fronte l’occasione perfetta:

far registrare un grande tempo e mettere pressione ai migliori tre delle semifinali. Il primo ostacolo da superare era lo spagnolo Pau Echaniz, che col suo 88.87 (inficiato da due secondi di penalità) guidava la classifica al momento della discesa in acqua del nostro kayak.

De Gennaro è stato semplicemente perfetto, sfidando le onde e domandole come solo i grandi campioni sanno fare. Dove c’erano flutti e insidie, il Carabiniere di Roncadelle ha dipinto una stupenda strada verso l’oro.

Quando il cronometro si è fermato sul tempo di 88.22, i segnali erano chiari: si poteva conquistare una medaglia. Da allora in poi ci si è dedicati all’attesa per un risultato atteso da dodici anni. Pian piano tutti gli avversari sono scivolati alle sue spalle, fino ad arrivare agli ultimi due spauracchi. Il francese Castryck ha disputato una grande gara, ma è terminato secondo a 22/100 precedendo il già citato Echaniz. Il britannico Joseph Clarke, invece, è andato in tilt ed è scivolato fino alla quinta posizione.

Giovanni De Gennaro ha potuto così festeggiare uno storico oro, che ha commentato così nel post-gara:

“Questa medaglia è bellissima, mi sono già innamorato di lei. L’ho sognata tanto, mi sembrava che mi stesse sfuggendo di mano e invece è andata bene. Sapevo che potevo giocarmela, vengo da una stagione in cui sono sempre stato veloce ma ho cercato di non mettermi troppa pressione, di non cercare di partire con gli ultimi e ha funzionato”.

Per il 32enne bresciano, campione europeo e due volte vincitore in Coppa del Mondo, la settimana di gare è stata fatta di alti e bassi: “Ho vissuto tante emozioni. Quando avuto la certezza che sarebbe stato almeno bronzo per me era già un successo visto che a Tokyo non ero arrivato nemmeno in finale per un problema personale. Chiudere con un oro è un upgrade. Ho cercato di fare queste Olimpiadi lavorando su me stesso, cercando di divertirmi e migliorarmi, senza pensare ai Giochi come qualcosa di straordinario ma come una tappa del percorso. Anche senza medaglia sarei stato contento”.

Una medaglia che, ovviamente, ha delle dediche speciali: “Voglio dedicare questo successo al mio primo allenatore, Gianni Zanardello, che ci ha lasciato 10 anni fa, proprio in canoa. L’abbiamo sognata per tanto tempo, siamo diventati amici, abbiamo girato il mondo insieme. So che mi guarda e so che sarà sicuramente contento per me”.

Infine, l’ovvia dedica a Daniele Molmenti, ultimo oro azzurro nel kayak ed ora direttore tecnico: “Oggi è il suo compleanno, siamo scaramantici e non mi ha chiesto regali, spero di avergliene fatto uno bello”. Emozioni e parole al miele, per quello che è stato il quarto oro italiano alle Olimpiadi di Parigi 2024.