MELBOURNE – Ogni giovedì mattina dalle 10:15 e per un’ora circa, alla libreria di Rowville, i bambini fino ai cinque anni possono partecipare gratuitamente alla Storytime in italiano con Laura Mazzatenta, che si ferma solo durante le vacanze scolastiche.
Un ottimo modo per esporre i più piccoli alla lingua, mentre si leggono delle storie, si cantano canzoni, si fanno piccoli lavoretti e si gioca.
Insegnante di inglese e appassionata di teatro quando viveva in Italia, Mazzatenta si è trasferita a Melbourne nel 2012, all'età di 28 anni. In Australia ha poi convertito la lingua di insegnamento, offrendo lezioni di italiano a bambini e adulti e, dal 2018 organizzando sessioni di Storytime in italiano.
“La persona che se ne occupava all’epoca mi ha contattata chiedendomi se volessi partecipare e, visto che il mio primo figlio era piccolo, ho colto l’occasione, anche per esporlo alla lingua”, racconta.
Durante gli incontri generalmente si cantano e ballano delle musiche scelte tra il repertorio delle classiche di canzoni italiane, come Ci vuole un fiore, Giro giro tondo o La bella lavanderina, ma si prende spunto anche da brani molto conosciuti in inglese per cantarli in italiano, cosa che i bambini apprezzano molto.
“Quando posso, nelle mie sessioni, cerco anche di inserire l’elemento culturale, magari seguendo il calendario delle feste italiane, come Carnevale o Natale, quando ho modo di introdurre il tema della Befana, ad esempio”.
Mazzatenta legge poi dei libri, animando le storie e aggiungendo elementi tattili, oggetti che servono da richiamo alla fiaba e strumenti musicali, così che i piccoli possano vivere un’esperienza sensoriale completa, mentre sono immersi nella lingua.
Con il tempo gli incontri si sono trasformati in un appuntamento fisso per un gruppo di famiglie, perché è importante, come sottolinea Mazzatenta, “creare delle occasioni sociali che siano continuative, per coltivare il bilinguismo”.
L’obiettivo di molti tra i partecipanti, infatti, non si limita alla volontà di esporre i bambini alla lingua e cultura del Bel Paese, ma vogliono farlo in un contesto sociale dove possano ascoltare e praticare l’italiano con coetanei e altri adulti, “per rendersi conto che è una lingua che non si parla solo all’interno del proprio nucleo familiare”, sottolinea Mazzatenta, che per il futuro sta valutando l’ipotesi di aprire nuove sessioni in altre biblioteche della zona.
“La speranza è di coinvolgere nuove famiglie italiane o comunque interessate a conoscere la nostra lingua e cultura con i loro bambini”.