BUENOS AIRES - La vocazione di Jimena Grandinetti è comunicare. Che sia nelle vesti di giornalista, attrice o cantautrice, il suo carisma non passa inosservato, come lo dimostra la sua prolifica carriera nella televisione argentina.  

Nei prossimi mesi verrà lanciato Travesia italiana (attraversata italiana), un progetto che fonde la sua passione per i viaggi con il desiderio di raccontare le storie della sua famiglia: un programma di turismo che esplora l’Italia attraverso le tradizioni e l’esperienza di chi, come lei, è discendente di italiani nel mondo. 

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione con Italea, il programma di promozione del turismo delle radici lanciato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con l’obiettivo di attrarre gli italo-discendenti che vogliono riscoprire i luoghi delle proprie origini.   

Jimena, che da tempo pensava a un progetto che esplorasse le proprie radici calabresi, ha trovato in Italea il partner perfetto.

“Avevo già collaborato con Maxi Manzo, un cantautore che fa parte di Italea, che mi ha dato una mano fondamentale – racconta –. Con lui avevamo già collaborato in eventi legati alla comunità italiana in Argentina, e mi aveva sempre detto che un giorno avremmo dovuto fare qualcosa insieme. Quel giorno è arrivato”. 

La conduttrice ha sempre sentito un legame forte con l'Italia e da tempo stava contemplando l’idea di fare un programma di viaggi che le permettesse di riscoprire e raccontare la terra dei suoi nonni, contattando possibili collaboratori. 

“L’idea iniziale era farlo con una casa di produzione argentina – afferma –. Ma avevo già un gruppo di lavoro, i filmmaker, il contatto con Italea... Gli stessi produttori mi hanno fatto notare che avevo tutte le risorse per realizzarlo da sola, mi mancava solo un piccolo ‘spintone’ per partire”.

È uno dei primi contenuti che produce, il suo primo grande progetto. “È stata una sfida, ma allo stesso tempo avevo molta fiducia nel gruppo di lavoro, quindi è stata un'esperienza abbastanza tranquilla, anche se, naturalmente, il nervosismo e lo stress sono sempre presenti – spiega Jimena –. Questo progetto mi ha anche insegnato a fidarmi di me stessa in altri aspetti, oltre alla conduzione, in cui ormai mi destreggio da un po’. Produrre è mettersi in gioco e ho imparato molto, mi ha dato molta esperienza”. 

Jimena Grandinetti è una giornalista, attrice e cantautrice argentina con nonni calabresi.

Un aspetto che ha arricchito profondamente il progetto è stato il legame personale che Jimena ha potuto intrecciare con le storie della sua famiglia. “Mio padre è di Catanzaro, in Calabria, e ho potuto intraprendere il mio personale viaggio nelle radici proprio in quella regione, con un episodio dedicato a quel territorio”.

A Catanzaro, Jimena è stata accolta dal sindaco che le ha consegnato un riconoscimento. “È stato un momento molto emozionante, non riuscivo a trattenere le lacrime – ammette –. Non potevo non pensare a mio nonno, che non c'è più fisicamente, ma che è sempre presente nella mia vita”.  

Indagando con amici della famiglia ha scoperto storie straordinarie sui suoi antenati. “Mio nonno, ad esempio, aveva combattuto nella Seconda Guerra Mondiale prima di emigrare in Argentina – racconta Jimena sorpresa –. Una delle storie più incredibili è che ha fatto un lungo viaggio da Catanzaro a Napoli per portare dei soldi alla moglie di uomo che aveva conosciuto durante la guerra, su richiesta di mia nonna che voleva aiutare la vedova. Fece un tragitto in treno, portando un asino”. Per poi proseguire il viaggio in sella dell’animale. 

“Oggi sembra una follia che un uomo analfabeta e di umili origini, con le scarse risorse che aveva, sia andato da solo in un posto ignoto e sia riuscito a trovare l'indirizzo di una persona che nemmeno conosceva, per mantenere una promessa”, riflette. Un gesto di grande generosità e determinazione.

“Queste storie mi hanno fatto riflettere su come ogni nostro traguardo, professionale e personale, sia in parte il frutto del sacrificio di chi ci ha preceduto. Le loro scelte hanno avuto un impatto sulla nostra vita, e questo mi ha fatto sentire molto grata per tutto quello che ho”.

Il viaggio è risultato anche una scoperta introspettiva. “Chi sono e il mio posto nel mondo è anche risultato dell’impegno della mia famiglia, che ha sempre cercato di fare del suo meglio per vivere bene, dare amore e sostegno nel modo in cui poteva – spiega –. I tempi cambiano e c’erano concezioni molto diverse da quelle attuali, ma la volontà c’era”.  

Il format del programma è concepito per essere dinamico e coinvolgente, con l’obiettivo di stimolare tutti i sensi. “Ogni regione che visiteremo avrà un suo sapore, un suo odore, e cercheremo di trasmettere tutto ciò al pubblico – anticipa Jimena - Dalla Calabria alla Puglia, passando per la Basilicata e l’Abruzzo, ogni tappa sarà un’occasione per scoprire una parte unica dell’Italia, con un approccio molto particolare”. 

Ovviamente, un elemento che non può mancare in un programma dedicato alle radici italiane è la gastronomia, strettamente legata alla cultura e alle tradizioni. Lo chef Donato De Santis accompagna Jimena e Maxi nel viaggio, introducendo i telespettatori ai sapori italiani più autentici. 

Nonostante ci siano altri programmi simili, la proposta è unica nel suo genere, perché si concentra completamente sul turismo delle radici. “Ci siamo lasciati guidare dai consigli di Italea, che ci ha accompagnato in ogni tappa del viaggio, mettendoci in contatto con persone locali e supportandoci nella parte logistica – dichiara –. Ma abbiamo anche aggiunto qualcosa di nostro, per renderlo ancora più personale”. 

È soddisfatta, Jimena, e non lo nasconde. “Ogni episodio è stato realizzato con passione e cura, e il risultato finale è un prodotto molto speciale”, conclude, pronta per il debutto in TV. 

Sui suoi social, Jimena ha dato un assaggio di quello che sarà il programma, mostrando le prime bellissime immagini della serie, che sicuramente coinvolgerà ed emozionerà chiunque abbia voglia di scoprire non solo l’Italia, ma anche le storie delle proprie origini.