APPIANO GENTILE - La vittoria nel pomeriggio del Napoli a Empoli non lasciava molte alternative all’Inter, scesa in campo all’Olimpico sapendo di dover vincere per non lasciare scappare Conte in testa alla classifica. Ecco perché la terza vittoria consecutiva in campionato (la quarta contando anche la Champions) ha un peso specifico notevole, perché arrivata al termine di una partita in cui i campioni d’Italia hanno saputo ragionare e soffrire, tenere sotto controllo le iniziative della Roma e gestire la gara una volta trovato il gol del vantaggio.
Senza dimenticare, poi, che nel giro di un quarto d’ora, Simone Inzaghi si è dovuto giocare due slot per le sostituzioni per gli infortuni di Calhanoglu (12’) e Acerbi (27’), due colpi allo stomaco che avrebbero piegato chiunque.
Non l’Inter, che ha tenuto la barra dritta nonostante la perdita del cervello del suo centrocampo e di uno dei perni della sua difesa.
Per quanto riguarda Calhanoglu, come specificato in una nota del club, “si è sottoposto questa mattina a risonanza magnetica presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Gli esami hanno evidenziato un’elongazione agli adduttori della coscia sinistra. La sua situazione sarà valutata giorno dopo giorno”.
Di certo il centrocampista salterà l’impegno di coppa contro lo Young Boys, ma resta in dubbio anche per il big match di domenica prossima contro la Juventus.
Stessa situazione per Acerbi, che ha avvertito un problema al flessore sinistro: anche per lui niente coppa e situazione che sarà monitorata nel corso della settimana (domani gli esami strumentali). Problemi non da poco per Inzaghi, che a centrocampo doveva già fare a meno di Asllani e Zielinski.
Ma se il polacco ha recuperato e in Champions ci sarà, l’albanese, vittima di una lieve distorsione al ginocchio nell’allenamento di sabato, dovrebbe restare ancora fuori dalla lista dei convocati, con Barella riadattato a regista in un centrocampo completato da Frattesi e Mkhitaryan.
La vittoria di Roma è stata firmata Lautaro Martinez, sonnolento per buona parte della gara ma velenoso come sa essere un grande centravanti quando ne ha avuto l’occasione:
l’argentino, al quarto gol nelle ultime quattro uscite tra campionato e Champions, ha raggiunto quota 133 reti in maglia nerazzurra, eguagliando Stefano Nyers come miglior marcatore straniero nella storia del club tra tutte le competizioni (“Vuol dire tanto, perché dal momento che sono arrivato mi hanno trattato come se fossi nato qui e questo ha un valore importante. La vittoria? Abbiamo trovato una squadra molto forte, si doveva vedere la squadra e si è vista”).
Un gol pesante, che dimostra una volta di più quanto anche in condizioni non perfette sappia essere letale quando serve.
A Roma, presso Palazzo Valentini, il presidente dell’Inter Marotta e Calhanoglu hanno ricevuto il premio “Eccellenza Internazionale del Mediterraneo” 2024, evento giunto alla sua seconda edizione e organizzato dall’Associazione dei Giornalisti del Mediterraneo in collaborazione con USSI, AIPS Europe e Fondazione Artemisia: “Sono molto orgoglioso di ricevere questo ambito riconoscimento - ha detto in video collegamento il numero uno del club nerazzurro -.
Per me è motivo di vanto e lo condivido con tutta l’Inter che mi ha dato la possibilità di raggiungere traguardi e obiettivi prestigiosi”.
Ben più curiose le dichiarazioni di Dimarco a “BSMT”, il canale YouTube di Gianluca Gazzoli: “Adesso mi insulteranno, ma io stimo tantissimo Theo Hernandez - ha raccontato -. Ma ce ne sono altri anche in altre squadre. Ogni giocatore è diverso, io cerco sempre di rubare qualcosa e farlo mio, quando ero piccolo ad esempio guardavo molti video e pian piano sono diventato quello che sono. Giocare nella squadra per cui si tifa fa tantissimo piacere, giocare nell’Inter per me è bellissimo e cerco sempre di dare il massimo. Per me la maglia dell’Inter va trattata coi guanti, l’ho detto e lo penso veramente”.