MONTEVIDEO – Nel pomeriggio di martedì si è tenuta, presso la Casa degli Italiani, la presentazione del progetto Italea, iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) dedicata al Turismo delle Radici, i viaggi alla riscoperta i luoghi e le tradizioni d’origine delle comunità italiane all’estero.
La presentazione è stata tenuta da Paolo Monea, rappresentante del MAECI, accompagnato da Paola Ceraolo, che ha studiato turismo delle radici all’Università della Calabria e ora insegna all’Università di Montevideo.
Dopo un video introduttivo guidato della professoressa Ceraolo, Monea ha cominciato la presentazione spiegando la filosofia alla base di Italea, definendolo come un progetto pensato per “celebrare, per rendere omaggio a tutto ciò che hanno fatto gli italiani nel mondo”, attraverso un avvicinamento dell’Italia alle sue collettività all’estero, sottolineando che i protagonisti di questo tipo di viaggio non sono semplici turisti, bensì “persone che stanno tornando a casa, e che quindi hanno delle esigenze del tutto diverse da quelle dei viaggiatori tradizionali.”
Il nome del progetto trae ispirazione dalla talea, una tecnica di riproduzione delle piante che consiste nella rigenerazione completa di una pianta a partire da una parte di essa. “Italea è quindi un richiamo appunto a questa separazione che c’è stata con le nostre collettività in tutto il mondo, ma anche al fiorire degli italiani e dei loro discendenti nel mondo, ciascuno con le sue particolarità”, ha dichiarato il rappresentante del MAECI, evidenziando l’importanza del legame con le radici italiane.
Uno degli elementi più innovativi del progetto è la collaborazione con gruppi di genealogisti esperti, che possono aiutare gli italo-discendenti a rintracciare le proprie origini. “Per chi sa di avere radici italiane ma non conosce esattamente da dove provengono, abbiamo creato una rete di professionisti che possono aiutare a risalire alle origini familiari, così da pianificare al meglio il viaggio”, ha spiegato Monea.
Oltre alla genealogia, nella presentazione è stata sottolineata anche l’importanza di offrire esperienze personalizzate, perché “non a tutti i viaggiatori delle radici interesserà vedere le città principali, o magari non solo quello, ma interesserà immergersi in quelle che erano le attività dei propri nonni, dei propri antenati, come ad esempio la cucina tradizionale, la partecipazione alle sagre o alle feste patronali”, ha spiegato il funzionario del ministero, facendo notare come alcune di queste siano così importanti nella tradizione da venire ancora celebrate da italiani e discendenti all’estero dopo tanti anni di lontananza dai luoghi d’origine.
È stata anche annunciata la creazione della ‘Italea Card’, una carta virtuale che offre accesso a sconti e benefici presso oltre 600 produttori locali. “Vogliamo promuovere le eccellenze del territorio italiano”, ha spiegato Monea, ricordando che “ogni regione ha le sue peculiarità e la Italea Card è un modo per farle scoprire ai viaggiatori delle radici”.
Il funzionario ha poi presentato le partnership già siglate con Ita Airways e Poste Italiane, che offriranno tariffe agevolate ai viaggiatori delle radici, e ha sottolineato il ruolo chiave della comunità italiana all'estero nel successo del progetto: “Gli organismi rappresentativi delle collettività italiane sono per noi un alleato fondamentale. Cerchiamo di raggiungere ogni angolo del mondo, e il feedback delle comunità è essenziale per migliorare continuamente l’offerta”.
Monea ha quindi concluso l’esposizione ringraziando le associazioni locali, rimarcando che “è grazie a chi, a chi ha mantenuto il legame più forte con l'Italia, che possiamo far risuonare di più questo progetto e coinvolgere tutti gli italiani, tutti gli italici, tutti coloro che amano l'Italia, lavorando insieme per far conoscere maggiormente il progetto e migliorare insieme l'offerta. È un programma in continua evoluzione per cui per noi questi sono anche importanti occasioni di feedback. Vorrei chiudere risalutandovi ricordando che questo è l'anno delle radici italiane nel mondo, una iniziativa che è solo l'inizio di questo nuovo capitolo del rapporto con gli italiani e gli italo discendenti”, ha concluso il rappresentante del MAECI.