ISERLOHN (GERMANIA) - Dall’emergenza centrocampo scattata all’arrivo in Germania, alla possibilità di gestire, ragionare e valutare. 

Dopo il rientro di Davide Frattesi, il gruppo ha potuto salutare anche il ritorno in gruppo di Nicolò Barella e Nicolò Fagioli. Il primo dopo una decina di giorni di differenziato, il secondo dopo il lavoro personalizzato cominciato in seguito all’affaticamento avvertito dopo Italia-Bosnia di domenica scorsa. 

Ottime notizie per Luciano Spalletti, ma questo non vuol dire che i due centrocampisti giocheranno sabato a Dortmund contro l’Albania. 

Si giocano tre partite decisive in 10 giorni, la prima è molto importante perchè conta partire bene e mettere il cammino in discesa, ma le due successive, almeno sulla carta, sono ancora più toste perchè le avversarie si chiamano Spagna (il 20 a Gelsenkirchen) e Croazia (il 24 a Lipsia). 

E allora è possibile che il ct insista sugli uomini con cui in questi giorni ha lavorato, provando le varie soluzioni anti-Albania. In ogni caso avere due elementi come Barella e Fagioli almeno in panchina, è tutt’altra cosa.

Discorso diverso per Frattesi che ha saltato un solo allenamento, esclusivamente per precauzione. Lui ci sarà e la sua presenza in campo dal primo minuto non pare essere in dubbio. Sarà lui uno dei due trequartisti alle spalle di Gianluca Scamacca (“Voglio lasciare il segno nella storia della Nazionale”, ha detto in conferenza stampa l’attaccante dell’Atalanta).

L’altro sarà Federico Chiesa, uno degli azzurri più attesi in questi Europei, uno dei campioni di Wembley. 

“L’essere i detentori del titolo ci dà grande responsabilità. Viviamo questa attesa con grande carica, che ci arriva anche dai tifosi che ci vengono a supportare”, le sue parole alla piattaforma OTT della Figc. 

Per lui, che si prepara a tagliare il traguardo delle 50 presenze, come tre anni fa anche in questa edizione della kermesse continentale il gruppo potrà fare la differenza. 

Poi ci sono le individualità e Chiesa punta sui nuovi: “Buongiorno e Calafiori hanno tutto per diventare dei top player”, senza dimenticare i senatori: “Jorginho lo conosco da anni ma mi stupisce sempre. Quando facciamo le esercitazioni sul possesso di palla spero sempre di essere nella sua squadra perché non la perde mai”.

E Jorginho anche sabato sarà il faro azzurro, al suo fianco dovrebbe esserci Bryan Cristante, anche se l’ipotesi Barella non è da scartare e qualche prova, in quest’ottica, è già stata fatta.

Ci sarebbe anche l’opzione Pellegrini. È in ottima forma, ma garantisce meno protezione alla difesa. Può giocarsi le sue carte anche sulla trequarti, ma Frattesi e Chiesa sembrano certi del posto. 

E poi ci sono gli esterni e la difesa. Dimarco è sicuro del posto a sinistra, a destra uno tra Cambiaso, Bellanova e Darmian con il primo favorito e l’ultimo in corsa anche per la casella del centro-destra di un reparto arretrato a tre. 

Appunto difesa a 3 o a 4? Il gioco “fluido” del ct contempla entrambe le soluzioni, con cambi di sistema anche nella stessa partita. 

Tornando a Darmian lotta con Di Lorenzo per una maglia in caso di uno schieramento con tre centrali, con la linea a 4 in vantaggio il capitano del Napoli. 

A parte Donnarumma a occupare le ultime due delle 11 caselle saranno Buongiorno e Bastoni, ma Calafiori continua a guadagnare credibilità e considerazione. Vederlo nell’11 non sarebbe una sorpresa. 

Quella che, invece, ha fatto il rapper campano Rocco Hunt che ha fatto visita gli azzurri e ha cantato “Musica italiana” dentro lo spogliatoio prendendosi l’abbraccio di Spalletti e gli applausi del gruppo. Meno due, sabato toccherà ai campioni in carica.