CANBERRA - La clamorosa defezione di Barnaby Joyce, ex vice primo ministro e rappresentante del seggio del New England, sta già ridefinendo gli equilibri del centrodestra.
Dopo settimane di indiscrezioni, ieri, Joyce ha ufficializzato il passaggio a One Nation, partito che ora guiderà nel New South Wales come capolista al Senato alle prossime elezioni. Fino alla fine della legislatura continuerà invece a sedere alla Camera come parlamentare One Nation.
Per il partito di Pauline Hanson si tratta di un colpo politico di grande visibilità. I sondaggi, che da mesi mostrano One Nation in crescita tra il 14 e il 18 per cento, indicano che quasi un elettore su tre sarebbe più propenso a votare il partito se guidato da Joyce.
Tuttavia, la politologa Jill Sheppard, docente presso la Australian National University (ANU), invita alla cautela: i picchi di consenso per i partiti minori spesso si attenuano con l’avvicinarsi delle urne.
Nonostante ciò, due elementi giocano distintamente a favore di Joyce. Il primo: One Nation ha già conquistato un seggio al Senato nel NSW a maggio, dimostrando che la sua base elettorale è reale e consolidata. Il secondo: il nome di Joyce è conosciuto da quasi tutti gli elettori, elemento decisivo in un sistema dove molte preferenze al Senato vengono espresse senza una piena conoscenza dei candidati.
“Molti non sanno chi trovano sulla scheda, ma il nome Barnaby Joyce lo conoscono tutti - osserva Sheppard -. E questo è un vantaggio enorme”.
Resta però la grande incognita: la convivenza con Pauline Hanson.
Secondo Sheppard, la relazione rischia di diventare esplosiva. Hanson è storicamente identificata con il suo partito — “One Nation è la sua creatura” — e un leader carismatico come Joyce potrebbe alterare equilibri interni delicati. “O Joyce diventa leader molto rapidamente, o il rapporto sarà difficilissimo da gestire”.
Joyce, dal canto suo, rivendica la scelta come coerente con le sue posizioni su immigrazione e net zero, definendo Hanson una “compagna di strada politica”, per poi calare l’affermazione chiave: “One Nation sostiene i pensionati, non l’Accordo di Parigi”.
Resta da vedere se sarà un’alleanza duratura o un altro capitolo turbolento della politica australiana.