WASHINGTON - La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il tentativo di ribaltare la sentenza del 2015 che ha legalizzato il matrimonio egualitario in tutto il Paese.
I giudici, senza fornire commenti, hanno rigettato l’appello di Kim Davis, ex cancelliera della contea di Rowan, nel Kentucky, nota per aver rifiutato di rilasciare licenze matrimoniali a coppie omosessuali invocando motivi religiosi.
Davis chiedeva di annullare la decisione che la obbligava a pagare il corrispettivo di 550mila dollari australiani in risarcimenti e spese legali a una delle coppie cui ha negato la licenza. La sua battaglia legale, iniziata nel 2015, è diventata un simbolo per i movimenti conservatori contrari ai diritti LGBTQ+.
I legali di Davis avevano citato le parole del giudice Clarence Thomas, che più volte ha espresso il desiderio di cancellare la decisione Obergefell v. Hodges. Tuttavia, la Corte – oggi a maggioranza conservatrice (6 a 3) – non ha accolto la richiesta.
La giudice Amy Coney Barrett, nominata da Donald Trump nel 2020, ha recentemente distinto la questione del matrimonio egualitario da quella dell’aborto, affermando che la prima riguarda ormai diritti su cui “le persone hanno fatto affidamento per costruire famiglie e vite”.
La presidente della Human Rights Campaign, Kelley Robinson, ha accolto con soddisfazione la decisione: “La Corte Suprema ha chiarito oggi che rifiutare di rispettare i diritti costituzionali altrui comporta conseguenze”.
Nel 2015, la resistenza di Kim Davis all’applicazione della legge la portò persino in carcere per oltraggio alla corte, dopo aver ignorato gli ordini di un giudice federale. Fu liberata solo quando i suoi collaboratori iniziarono a emettere le licenze senza il suo nome.
Secondo il Williams Institute della University of California, oggi negli Stati Uniti sarebbero oltre 820mila le coppie dello stesso sesso che hanno contratto matrimonio, più del doppio rispetto al 2015.
Tuttavia, come ha avvertito Kevin Jennings, direttore di Lambda Legal, “questa causa infondata finirà nei libri di storia, ma non dobbiamo abbassare la guardia: i nostri oppositori restano forti e determinati”.
La Corte Suprema, almeno per ora, ha scelto di non riaprire la battaglia sul matrimonio egualitario, segnando un punto fermo nella difesa dei diritti civili conquistati nell’ultimo decennio.