BUENOS AIRES – Compie oggi 124 anni. La festa è doppia, per l’Associación genovesa argentina carboneros unidos (Agacu), perché nella stessa giornata, nel salone Raúl Alfonsín della Legislatura porteña, l’organizzazione è stata dichiarata di “interesse culturale” per le attività sviluppate nel corso degli anni.
Tante cose sono successo da quel 10 marzo 1901, quando venne fondata una società di mutuo soccorso e sindacato per i lavoratori delle carbonerie.
All’epoca, questo combustibile faceva parte dell’economia quotidiana delle famiglie: c’era una carboneria a ogni angolo. “Nel 1920 ne vennero censite circa 4000 nella sola Buenos Aires – dice il presidente di Agacu Sergio Brignardello –. Oggi si limitano a servire ristoranti e parrillas”.
Per questo l’associazione ha saputo reinventarsi, spostando le proprie attività dal sindacato e dall’assistenza al piano culturale: ricerche storiche e genealogiche e un paziente lavoro di ricostruzione dell’identità ligure, con il rafforzamento degli scambi e dei contatti tra Buenos Aires e l’Italia.
Ad applaudire e accompagnare il direttivo di Agacu durante la cerimonia c’erano il presidente del Comites di Buenos Aires Darío Signorini e altri rappresentanti della comunità italiana, come Aldo Caretti dell’Unione Ossolana.
“L’associazione ha fatto parte di un’importante tappa della costruzione della città e oggi è di ispirazione per nuove realtà”, dice la deputata della Legislatura Gimena Villafruela (di Vamos por más, il blocco creato da Elisa Carrió e Horacio Larreta), promotrice dell’iniziativa del conferimento dell’onorificenza, insieme con il collega Edgardo Alifraco (del Movimiento integración y desarrollo).
È stato poi proiettato un video, con il sottofondo della Canzone di Marinella di Fabrizio De André, con i saluti istituzionali e i messaggi di vari esponenti di istituzioni liguri. “Grazie a voi, la storia e l’identità ligure continua a vivere in Argentina”, ha detto Paolo Ripamonti, assessore regionale alla Sicurezza, energia, immigrazione ed emigrazione.
Per Mario Menini, presidente dei Liguri nel Mondo, “questo riconoscimento ci dà la forza di continuare le nostre attività, di lottare malgrado le difficoltà economiche”.
Francesca Garibaldi, sindaca del Comune di Ne (Genova) ha ricordato la visita a Buenos Aires, nel 2023, di una delegazione di cristezzanti (portatori di statue sacre durante le feste religiose) per partecipare al pellegrinaggio al santuario di Luján. “L’associazione ci è stata molto vicina nel progetto sul turismo delle radici”, ha aggiunto l’assessora comunale di Ne Maria Stella Mignone.
Poi è arrivato il momento, per il presidente Sergio Brignardello, di prendere la parola. E lo ha fatto in spagnolo, italiano e dialetto genovese. Per ricordare il lavoro dei fondatori e di quei soci lungimiranti che, nel 1935, comprarono l’attuale sede. Ha reso omaggio ai presidenti passati, come Italo Garibaldi, che nel 1998 fece modificare lo statuto per incorporare la denominazione “associazione genovese argentina”, dato che inizialmente l’ente si definiva “cosmopolita”. E Carlota Scarone, prima donna presidente.
Brignardello ha ricordato infine i legami con La Boca, cuore pulsante della “genovesità porteña”. Non a caso, la squadra di calcio del Boca Juniors è conosciuta in tutto il mondo come Xeneize, deformazione, appunto, di zeneïze, cioè “genovese”.