PARIGI - L’Unione Europea, così come il Regno Unito, sono in fermento dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’avvio immediato dei negoziati per porre fine al conflitto, a seguito di una telefonata con Vladimir Putin. La dichiarazione che ha preoccupato i leader Ue, in particolare, è stata quella dell’inviato americano per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, che ha annunciato che l’Europa non sarà coinvolta nei negoziati.
In risposta, l’Eliseo ha annunciato un incontro “informale” per lunedì (ora locale) tra il presidente francese Emmanuel Macron e i capi di governo di Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, insieme ai presidenti del Consiglio europeo, della Commissione europea e al segretario generale della NATO.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha definito l’incontro “un’opportunità unica per la sicurezza nazionale” e ha ribadito l’importanza dell’unità tra Stati Uniti ed Europa.
La notizia del vertice è arrivata dopo che Trump e i suoi funzionari hanno messo in discussione il fronte comune tra Washington e i suoi alleati NATO nel sostegno all’Ucraina, mentre il conflitto che si avvicina al suo terzo anniversario. Trump ha parlato sia con Putin che con Volodymyr Zelensky, mentre alti funzionari statunitensi hanno presentato una visione per la pace che sembra includere concessioni chiave alla Russia.
Le iniziative diplomatiche europee seguono anche le dichiarazioni del nuovo segretario alla Difesa americana, Peter Hegseth, che ha affermato che l’adesione di Kiev alla NATO e il ripristino dei confini pre-2014 non sono realistici, una svolta rispetto alla posizione dell’amministrazione Biden.
Nel frattempo, l’Ue sta elaborando nuove iniziative per sostenere l’Ucraina e rafforzare la sicurezza europea, come dichiarato da Kaja Kallas, capo della politica estera europea.
Gli Stati Uniti sembrano proseguire autonomamente il loro processo di pace, con incontri previsti, nei prossimi giorni, tra alti funzionari dell’amministrazione Trump e rappresentanti russi a Riyad, Arabia Saudita.