ROMA - In Medio Oriente è in atto “una pericolosa e tragica escalation” caratterizzata dal “superamento progressivo di diverse linee rosse”, ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto presso la Nuova Aula dei Gruppi parlamentari di Montecitorio, alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato sui più recenti sviluppi nella vicina regione.  

“Un ulteriore aggravamento” della situazione porterebbe a “conseguenze negative”, ha aggiunto, sottolineando che si sta lavorando “su una soluzione diplomatica che, seppure difficile, è l’unica possibile”.  

“Molto complesso fare previsioni attendibili”, ha poi aggiunto il ministro, per il quale “un accordo non può essere raggiunto senza un cessate il fuoco”. Il ministro ha anche ammesso la “possibilità di incidenti non voluti che non possono essere esclusi” definendo prioritaria la sicurezza “dei nostri militari presenti in Libano”, ha aggiunto. 

“Ribadisco che nell’interesse di tutti i nostri militari siamo pronti a rivedere le decisioni di lasciare il contingente nazionale schierato” ha detto Crosetto. 

“Sicuramente dobbiamo riconoscere che UNIFIL non ha raggiunto gli obiettivi previsti dalla Risoluzione 1701. La crescente presenza di Hezbollah nell’area, l’esistenza di luoghi da cui possono partire attacchi, rappresentano fattori che intensificano lo scontro, la tensione. Tuttavia, la presenza dei soldati delle Nazioni Unite, lo ripeto, è l’unico elemento fondamentale per prevenire uno scontro diretto”, ha dichiarato il ministro.  

“O ci sono le forze dell’Onu nel sud del Libano in questo momento o ci sono i soldati israeliani, e la differenza è chiara a tutti”, ha detto anche, rimarcando che “la nostra presenza è stato l’unico elemento di freno a una violenza insensata”.