I nuovi dati rilasciati oggi dall’Australian Bureau of Statistics hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) – il dato maggiormente indicativo del livello dell’inflazione – è aumentato dell’1,0% nel secondo trimestre di quest’anno, portando al 3,8% quello su base annua.

I dati rispecchiano le previsioni degli analisti, e vengono ritenuti tali da concedere un maggiore spazio di manovra alla Reserve Bank of Australia (RBA) quando, martedì prossimo, sarà chiamata a decidere se mantenere i tassi d’interesse invariati al livello attuale del 4,35%.

I dati di oggi rivestono particolare importanza nel livello dell’inflazione “media sfoltita”, importante misura dell’inflazione di fondo sulla quale si concentra la Reserve Bank, che è scesa leggermente nel trimestre di giugno, passando dal tasso annuo del 4% al 3,9%.

L’obiettivo prefissato dalla RBA dell’inflazione “media sfoltita” ricade nell’intervallo compreso tra il 2 e il 3%, e questa specifica misura dell’inflazione ha osservato un costante calo negli ultimi sei trimestri.

Michelle Marquardt, responsabile delle statistiche sui prezzi di ABS, ha affermato che l’aumento di questo mese è il primo in quasi due anni.

“L’aumento del secondo trimestre è uguale all’aumento dell’1,0% nel primo trimestre del 2024”, ha affermato Marquardt.

“L’aumento annuo del 3,8% per il secondo trimestre è in crescita rispetto al 3,6% del primo trimestre. Si tratta del primo aumento dell’inflazione annuale CPI dall’ultimo trimestre del 2022.”

Anche il ministro del tesoro Jim Chalmers ha accolto con favore i dati sull’inflazione, sottolineando che sono in linea con le previsioni della RBA.

Chalmers ha inoltre sottolineato che l’inflazione di fondo ha impiegato più tempo per iniziare a salire in Australia rispetto a paesi comparabili, e sta chiaramente scendendo di nuovo con altrettanto ritardo.

“Abbiamo visto in tutto il mondo che l’inflazione può scendere a zig zag e, poiché l’inflazione in Australia ha raggiunto il picco più in basso e più tardi rispetto a molti paesi, stiamo osservando questo andamento anche qui.”, ha affermato Chalmers.

I dati forniti dall’ABS mostrano che, nonostante il leggero calo dell’inflazione di fondo nel secondo trimestre, alcuni prezzi chiave dell’economia stanno ancora crescendo troppo rapidamente, portando ulteriore disagio ai nuclei familiari.

Primi fra tutti i prezzi degli affitti, che negli ultimi 12 mesi sono aumentati del 7,3%.