KIEV - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un duro attacco all’Europa in un’intervista a Politico, mettendo in discussione il sostegno a Kiev: “L’Europa vuole continuare a sostenere l’Ucraina? Guardi, allora dovrebbero sostenerla”.  

Trump ha descritto le nazioni europee come un gruppo “in decadenza”, guidato da leader “deboli” che “non sanno cosa fare” e che, a causa della loro ossessione per il “politicamente corretto,” non riescono a porre fine al conflitto. 

“Sono amico di tutti loro (i leader europei)”, ha precisato il tycoon, aggiungendo: “Voglio dire, mi piacciono tutti. Non ho veri nemici... In realtà mi piace il gruppo attuale. Li conosco molto bene. Alcuni sono amici. Alcuni sono ok”. Tuttavia, Trump ha subito contraddetto questo tono conciliante, ribadendo la sua critica: “Conosco i buoni leader e quelli cattivi. Conosco quelli intelligenti e quelli stupidi. Ce ne sono anche alcuni davvero stupidi. Non stanno facendo un buon lavoro. L’Europa non sta facendo un buon lavoro in molti modi”. 

Secondo Trump, sarebbe meglio per Volodymyr Zelensky se accettasse la situazione e il fatto che l’Ucraina sta perdendo la guerra. Alla domanda sulla possibilità che il leader di Kiev rifiuti l’accordo di pace, Trump ha detto che il presidente ucraino “dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose”, perché “sta perdendo” il conflitto.  

Trump ha concluso la sua analisi sullo stato del conflitto sostenendo che la situazione sul campo è altamente sfavorevole per Kiev. Ha infatti sottolineato che gli ucraini “hanno perso territorio molto prima” del suo arrivo alla Casa Bianca, citando in particolare una “grande fascia costiera” che sarebbe stata interamente ceduta. Il tycoon ha rimarcato come, nei dieci mesi successivi, tale fascia sia diventata “una fascia più grande, una fascia più ampia”, insistendo sul fatto che l’Ucraina ha perso “molto territorio, e anche territorio buono”. 

Il presidente Usa ha poi sollevato una questione spinosa, mettendo in dubbio la democraticità del governo di Kiev: “Penso che sia il momento per l’Ucraina di tenere un’elezione? Sì. Penso di sì”. Ha criticato il fatto che l’Ucraina sta “usando la guerra come pretesto” per non votare, sostenendo che, pur parlando di democrazia, il Paese non tiene elezioni da troppo tempo e sta per raggiungere un punto in cui “non è più una democrazia”. Ha riconosciuto che Zelensky potrebbe anche vincere, ma ha insistito che il popolo ucraino “dovrebbe avere questa possibilità di scelta”. 

Le accuse di Trump hanno suscitato una risposta piccata da Bruxelles: la portavoce della Commissione, Paula Pinho, ha evitato un commento diretto, ma ha contrattaccato difendendo l’operato dei vertici comunitari. “Mi asterrò dal commentare, se non per confermare che siamo molto lieti e grati di avere leader eccellenti”, ha dichiarato Pinho, citando in primis la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, di cui si è detta “davvero orgogliosa”. 

La portavoce ha evidenziato come i leader dei 27 Stati membri stiano dimostrando la loro unità e capacità di guida in tutte le sfide, dal commercio alla guerra, ribadendo che “credo sia il sentimento di molti dei milioni di cittadini della Ue: sono orgogliosi dei nostri leader”.